In occasione del 80° anniversario della sua fondazione, la Fondazione Rusconi di Bologna concede in deposito ai Musei Civici d'Arte Antica il Ritratto della contessa Ersilia Turrini-Rossi Marsigli, opera di Clemente Albéri. Il dipinto, collocato presso le Collezioni Comunali d'Arte, viene presentato al pubblico nell'ambito delle iniziative per "Bologna Città Europea della Cultura nel 2000" come settimo appuntamento della rassegna "INCONTRI & ARRIVI", che propone le nuove acquisizioni dei Musei insieme ad opere che presentano significative occasioni di confronto con quelle esposte in permanenza. Clemente Albéri (Rimini 1803-Bologna 1864) imparò i primi rudimenti dell'arte dal padre Francesco, già professore presso l'Accademia di Belle arti di Bologna e propugnatore di un neoclassicismo intriso di impegno ideale, religioso e politico per divenire poi allievo pluripremiato ed a sua volta docente della stessa istituzione dal 1839 al 1860. Come pittore si distinse per la sua straordinaria capacità di assorbire la cultura seicentesca, base della formazione di tutti gli artisti bolognesi, acquisendo grande fama per le sue copie da opere celeberrime, da poco esposte in Pinacoteca dopo la restituzione da parte del governo francese nel 1815. Tra le più significative, la Comunione di S.Girolamo da Agostino Carracci, commissionata nel 1825 per la Chiesa di San Girolamo della Certosa dal principe Clemente Spada Varalli; la Pietà da Guido Reni, del 1841 circa, per la Chiesa di Santa Maria della Pietà; ed infine la Santa Cecilia da Raffaello Sanzio, del 1861, per la Chiesa di San Giovanni in Monte. L'artista trasferì la sua eccezionale maestria nella copia alla pittura di storia ma soprattutto ai ritratti --tra gli altri, il pungente Ritratto di Pio VII della fine degli anni '20, unica sua opera finora conservata presso le Collezioni Comunali d'Arte, ed il bel Ritratto della contessa Giulia Tomasi Amiani esposto a Fano-- campo in cui venne riconosciuto come grande maestro per la definizione dei dettagli e la resa dei particolari e degli accessori.
Il Ritratto della contessa Ersilia Turrini-Rossi Marsigli (olio su tela, cm 73x55), risalente con probabilità al terzo decennio del XIX secolo, rappresenta l'ultima erede della nobile famiglia Turrini Rossi, e moglie del conte Luigi Marsigli "tenente nel Presidio di Bologna", in posa nel suo vestito più bello, ornato di trine e velluti. Il dipinto si caratterizza per l'armonia dei colori, la vivace resa psicologica del soggetto e per la minuziosa resa delle vesti e delle stoffe, affascinante nell'argentea lucentezza del fiocco del guanto e nella trasparente naturalezza dei pizzi e delle decorazioni del copricapo. Il dipinto, appartenuto al duca Gian Luigi Bevilacqua, venne esposto per la prima volta nel 1955 alla "Mostra dei pittori emiliani dell'Ottocento" in Palazzo Salina Amorini, primo segnale di un rinnovato interesse verso la pittura bolognese del XIX secolo.