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Figure principesche

Figure principesche

Informazioni aggiuntive

Il frammento proviene da una decorazione in arenaria tipicamente diffusa durante la fioritura delle prime fortunate espressioni di arte buddhista indiana. L'archeologo Giovanni Verardi ha attribuito il reperto alla dinastia Shunga, che dominò l'India centro-settentrionale tra il I secolo a.C. e il I secolo dell'era volgare. L’opera, quando integra, fece parte di una fitta schiera di personaggi posti solitamente a corredo degli episodi con soggetto episodi della vita di Buddha raffigurati negli artistici corridoi decorati che circondavano la struttura degli stupa, i monumenti deputati alla conservazione di reliquie sacre, attorno a cui i fedeli procedono nella circumambulazione rituale. I due personaggi rappresentati sono adornati da grandi turbanti e pesanti gioielli, tipici dell’arte di Sanchi e del periodo Satavhana, che li identificano come figure principesche o agiati mercanti, due delle categorie maggiormente coinvolte come patroni per la realizzazione dei monumenti, pertanto sovente inseriti nell'apparato decorativo e citati nelle iscrizioni.


Francesco Lorenzo Pullé espose nelle sale del Museo Indiano il prezioso reperto, che prelevò senz'altro con il consenso delle autorità inglesi in India, con le quali si confrontò e collaborò durante la sua permanenza nel subcontinente indiano, tanto da essere invitato a tenere due conferenze sulla cartografia antica presso le sedi della Royal Asiatic Society di Calcutta e Bombay. Il rilievo è segnalato nell'inventario redatto nel 1937 per stabilire l'esatta pertinenza dei materiali della collezione, divisi poi tra Comune, Università e famiglia Pullé. Il documento elenca gli oggetti per la loro collocazione all'interno delle stanze del Museo e fornisce così una fondamentale testimonianza per comprendere il disegno espositivo pensato da Pullé nel corso della sua attività. Il rilievo era posizionato nella quinta sala, forse la “Camera Indiana” che si trova citata in una mappa realizzata nel 1926 per descrivere il Museo dallo stesso Pullé. Compariva a fianco della vasta collezione di fotografie raffiguranti reperti provenienti dalla zona nota come Gandhara, tra gli odierni Afghanistan e Pakistan, e dall'India del Sud. Testimonianze del primo fiorire di arte buddhista in India.


 


 

Provenienza: India
Datazione: I sec. a.C. I sec. d.C.
Materiale: Arenaria
Dimensione: H. cm. 28; largh. cm. 28
Numero di inventario: N. 3254

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