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Brocca

Brocca in ottone battuto, inciso e incrostato in argento; periodo mamelucco (regno di Qalawun, 1279-1290

Informazioni aggiuntive

Nonostante alcuni rimaneggiamenti (alla base e sul collo, oltre che nel manico rimontato in posizione errata – ma già così nel museo del Cospi), questa grande brocca è uno dei pezzi più significativi dell’arte toreutica islamica. La dedica, in una iscrizione, a Turnutay at-Tabbakhi, un alto funzionario alla corte del sultano mamelucco Qalawun (1279-1290), fatto giustiziare dal figlio e successore del sovrano, permette una datazione ante quem alla fine del XIII secolo, attribuzione coerente, del resto, con l’impostazione artistica dell’oggetto. La disposizione degli ornati – compresi versatoio e manico – è quella di fasce orizzontali in cui si alternano bande iscritte (in stile cufico o corsivo), con altre figurate o con arabeschi e medaglioni fra loro tangenti ed intrecciati. L’intera superficie è completamente coperta da scritte o rappresentazioni umane incise e incrostate con sottilissime lamine d’argento (la quantità di materiale nobile è minima, ma la lavorazione è raffinatissima), con un effetto di horror vacui. Le iscrizioni sono prevalentemente di contenuto beneaugurale, elogiativo ed encomiastico per il possessore. Le figurazioni sono complesse con nei medaglioni scene di cavalleria (arte molto importante; quella mamelucca era una aristocrazia militare di origine turca e circassa), e abilità connesse: tiro con l’arco, gioco del polo, caccia col falco, caccia ai felini; una sorta di concorso completo di equitazione ante litteram! Inoltre compare la rappresentazione del sovrano seduto a gambe incrociate su un trono: con una insegna di potere in mano in un caso e nell’altro intento in una libagione. Sono due momenti complementari dell’esercizio della funzione di comando. Il bellissimo e fitto sfondo di girali floreali e arabeschi è un assoluto tour de force di abilità decorativa. Le iconografie e le epigrafie trovano conferma e raffronti puntuali in opere che sono vanto delle principali raccolte museali islamiche al mondo. La brocca apparteneva al Museo Cospiano di Bologna.


 

Provenienza: Egitto o Siria
Datazione: Periodo mamelucco (regno di Qalawun, 1279-1290)
Materiale: Ottone battuto, inciso e incrostato in argento
Dimensione: H. cm. 34.5; diam. cm. 17,5
Numero di inventario: Bologna, Museo Civico Medievale, Inv. n. 2093

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