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Piccolo candeliere in ottone fuso e inciso, XV-XVI secolo
Oggetti di questa tipologia – presenti in numerosi esemplari nelle collezioni museali non solo italiane – sono a lungo stati etichettati come metalli cosiddetti “veneto saraceni”, in virtù di una serie di opere (piccoli candelieri, bruciaprofumi, bacini, coppe, scatole emisferiche, etc.) con stemmi nobiliari veneziani e di pezzi firmati da artisti dal nome musulmano in arabo e latino, oltre che da una notevole quantità di pezzi palesemente italiani (e forse veneziani) prodotti a imitazione degli originali provenienti da Oriente. Le attribuzioni sono ancora oggi piuttosto varie, e non c’è uniformità di giudizio sulla provenienza di questi metalli, caratterizzati spesso da tralci arabescati, piccole rosette di “interpunzione” e soprattutto da intrecci complessi che sono stati denominati “nodi senza fine” che si dispongono sia sulla parete concava che sul disco. Questo piccolo candeliere ha lo spazio determinato per l’inserzione di un blasone nobiliare che, evidentemente, non è mai stato inserito una volta che l’oggetto è giunto in Europa. Una importante collezione di piccoli candelieri coevi al nostro è quella del Civico Museo Correr di Venezia. Il candeliere apparteneva alle Collezioni Universitarie di Bologna.
Provenienza: Siria (?)
Datazione: XV-XVI secolo
Materiale: Ottone fuso e inciso (in origine incrostato in argento)
Dimensione: H. cm. 15,5; diam. base cm. 8,8
Numero di inventario: Bologna, Museo Civico Medievale, Inv. n. 2108