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Bruciaprofumi sferico a due valve, in ottone battuto, inciso, traforato e con tracce di niello; tardo XV secolo
I bruciaprofumi sferici a due valve sono oggetti di probabile ascendenza estremo orientale (già d’epoca Tang), ma sono eseguiti con frequenza anche in età mamelucca e se ne conoscono molti esemplari. Le due metà sono speculari. Il bruciaprofumi di Bologna si compone di una calotta decorata con arabeschi intrecciati che formano uno schema regolare (che ricorda quello delle cupole tardo quattrocentesche del Cairo, come Qayt Bay), separata dalla fascia principale da un bordo con rosetta a sei petali e tralci a trifoglio. La banda principale (marcata, inferiormente, da un altro bordo uguale a quello già citato) si compone di cartigli ovali alternati a medaglioni circolari. Nei cartigli sono forme di “nodi senza fine” intrecciati fra loro, mentre i medaglioni ospitano un arabesco a losanga regolare con quattro vertici. All’interno vi è sempre uno scodellino, sostenuto da anelli cardanici che ne impediscono il ribaltamento, nel quale venivano posti carboncini con essenze profumate. Un esemplare molto simile al nostro è nella collezione del British Museum a Londra. Questi oggetti erano ben conosciuti (il poeta arabo siculo Ibn Hamdis, 1056-1133 ne fece una poetica descrizione) e molti di essi nel Quattrocento furono fatti per un mercato europeo. Venivano impiegati come scaldamani o anche turiboli. Il bruciaprofumi apparteneva alle Collezioni Universitarie di Bologna.
Provenienza: Siria, Damasco
Datazione: Tardo XV secolo
Materiale: Ottone battuto, inciso, traforato e con tracce di niello (in origine incrostato in argento)
Dimensione: Diam. cm. 9,5
Numero di inventario: Bologna, Museo Civico Medievale, Inv. n. 2116