Museo internazionale e
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Luigi Crespi ritrattista nell'età di papa Lambertini, Bologna, Museo Davia Bargellini, 15 settembre - 3 dicembre 2017

In prestito il dipinto di Luigi Crespi raffigurante Giuseppe Corsini, olio su tela, 1769 (esposto in sala 3 del Museo della musica)

La mostra, a cura di Mark Gregory D'Apuzzo e Irene Graziani, organizzata dai Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con il Dipartimento delle Arti-Università di Bologna, è dedicata a Luigi Crespi (1708-1779), figlio del grande pittore Giuseppe Maria (1665-1747).
Figura poliedrica fra le più interessanti del panorama artistico e letterario di Bologna durante l’episcopato del cardinale Prospero Lambertini (1731-1754), e dunque nel periodo di apertura della città alle istanze di rinnovamento culturale sostenute dal vescovo e poi papa Benedetto XIV (1740-1758), Luigi, pur essendo soprattutto celebre come letterato e autore del terzo tomo della Felsina Pittrice, edita nel 1769, ha percorso con successo anche la carriera artistica, intrapresa sotto la guida del padre fra la fine degli anni venti e gli inizi degli anni trenta del Settecento. Un’attività che egli stesso, molti anni più tardi, nella biografia del padre (1769) sosterrà di aver svolto «per divertimento», per significare il privilegio accordato al prestigioso ruolo, assunto a partire dagli anni cinquanta, di scrittore e critico d’arte, che gli frutterà infatti l’aggregazione alle Accademie di Firenze (1770), di Parma (1774) e di Venezia (1776).
La sua produzione figurativa, in particolar modo quella rappresentata dal più congeniale genere del ritratto, lo rivela sensibile al dialogo con la scienza moderna e con la libera circolazione delle idee dell’Europa cosmopolita.
Nonostante l’impegno applicato anche all’ambito dell’arte sacra, cui Luigi si dedica almeno fino agli inizi degli anni sessanta, è soprattutto nella ritrattistica che raggiunge esiti di grande efficacia, molto apprezzati dalla committenza.
«Ebbe un particolare dono di ritrarre le fisionomie degli Uomini, e ne fece una serie di Ritratti di Cavaglieri e Damme», scrive infatti Marcello Oretti (1760-1780), celebrandone l’abilità nell’adattare la formula del codice ritrattistico alle esigenze della clientela.
http://www.museibologna.it/arteantica

Inaugurazione giovedì 14 settembre, ore 18.00