Museo del Patrimonio Industriale

Museo del Patrimonio Industriale

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Mostre / Habitat (2011)

L’iniziativa rientra nel quadro de Il Mestiere delle Arti, un progetto triennale di formazione avanzata sostenuto dal Ministero della Gioventù e dalla Regione Emilia Romagna - Assessorato al Progetto Giovani, ed attuato dal GA/ER (Associazione Giovani Artisti dell’Emilia Romagna) e dal Comune di Ferrara. Ultima fase del programma è la realizzazione completa da parte di ciascun allievo-artista di una mostra personale: dalla concezione espositiva all’allestimento, fino alla comunicazione e gestione dell’evento.

Come in altri suoi lavori l'artista Emanuela Ascari elabora un progetto a partire dalle specificità del luogo. Relazionandosi con una ex-fornace di laterizi, sede del museo, l'attenzione è stata rivolta agli scarti di demolizioni che spesso caratterizzano i paesaggi in via di nuova urbanizzazione. A lato del museo, attorno al vecchio forno abbandonato del complesso industriale Galotti, si distende un paesaggio di macerie in attesa, di materia frantumata e senza forma, che diventa risorsa per altre forme possibili del pensiero e del desiderio.

Con questa mostra Emanuela Ascari prosegue un progetto di destrutturazione del paesaggio, che viene scomposto, prelevato e riconfigurato per dar forma a una riflessione sui processi di trasformazione del territorio e della materia. Un percorso tra gli scarti, un lavoro di selezione e recupero del “rimosso” della città per il quale è necessario un cambiamento dello sguardo e del sentire.

Dal ritrovamento nell'area di alcune lapidi memoriali scaturisce inoltre una riflessione su ciò che resta di un paesaggio umano, residui di una storia che a tratti scompare. Come quella della strage perpetrata dalla banda della Uno Bianca al campo nomadi, o quella di Massimo Venturi, ragazzo assassinato e rinvenuto in quel preciso luogo. Un lavoro di rielaborazione di un paesaggio temporaneo, frammentato, fatto di continue trasformazioni e rimozioni.