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Eventi / appuntamenti / Prigionieri della guerra 14/18 - APPUNTAMENTO ANNULLATO

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Proiezioni

Prigionieri della guerra 14/18 - APPUNTAMENTO ANNULLATO

APPUNTAMENTO ANNULLATO


Su tutte le vette è pace

Film 1999 (durata 71’); regia Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. Composizione musicale di Giovanna Marini (da testi di Efisio, Atzori, Felix Hecht, Robert Musil). Produzione: Museo della Guerra di Rovereto e Museo Storico di Trento.

 

Prigionieri della guerra 14/18

Film 1995 (durata 60’); regia Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. Composizione musicale di Giovanna Marini per due voci, sax soprano, flauto e nastro magnetico eseguita da: Giovanna Marini (composizione e canto) Francesco Marini (sax soprano e flauto) Patrizia Polla (canto). Produzione: Museo della Guerra di Rovereto e Museo Storico di Trento.

 

Le proiezioni saranno introdotte da una conversazione di Rinaldo Censi

Il cinema di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi consiste nell’esplorare gli archivi di tutto il mondo e rifilmare vecchie pellicole, rielaborando immagini e video, aggiungendo composizioni musicali originali. Documentari, film scomparsi o invedibili, vengono elaborati su una sfasatura: quella che esiste tra il nostro presente, l’attualità in cui siamo immersi e il passato, la memoria. Gianikian e Ricci Lucchi sono artisti inattuali e proprio per questo contemporanei, capaci di afferrare il proprio tempo e di rivelarcelo. Hanno inventato tecniche artigianali come la camera analitica che riprende i particolari di una pellicola o di un singolo fotogramma, dove tutto è alluso, rallentato e dove emerge un anacronismo che evidenzia il crepaccio tra passato e presente.

 

Ingresso 10 euro a persona, prenotazione obbligatoria

Per ogni ingresso 1 euro verrà devoluto per la valorizzazione della Certosa. A cura di CRASFORM onlus, info e prenotazioni +39 333.1130183 (dalle ore 10.00 alle ore 18.00); areabologna7@gmail.com Ritrovo all’ingresso principale della Certosa (Cortile Chiesa), via della Certosa, 18. L’evento si terrà anche in caso di maltempo.

 

Su tutte le vette è pace (1999) Menzione d'onore al Festival Visions du Réel, Nyon, 1999. Premio speciale Filmfestival Città di Trento, 1999 Durata: 72'. Il primo verso di Wanders Nachtlied (Canto notturno del viandante II) di Goethe per dare il titolo a un film che è la naturale continuazione de Prigionieri della guerra. Come il precedente, anche questo film è costruito su materiali d’archivio che, grazie ad un meticoloso lavoro di ricerca durato due anni, sono stati rinvenuti e studiati, disarticolati fotogramma per fotogramma, infine ricostruiti, rifilmati, virati. Le immagini parlano da sole, belle e terribili, antiretoriche, speculari, riviste nei particolari più minuti, dove il paesaggio, l’uomo soldato, le sue cose, le sue armi, gli animali vengono ricondotti alla loro dimensione più vera: di fatica, sofferenza, eroismo povero e crudele. Le vette sono quelle dell'Adamello (Alpi Centrali) e del Monte Pasubio (Prealpi Venete); i materiali provengono per due terzi dagli archivi di Vienna, Berlino, Praga, Budapest, per il resto da quello italiano di Luca Comerio. Ideale continuazione di Prigionieri della guerra, comincia là dove l'altro finisce: in montagna. Anche questo film è ancora una volta senza commento parlato, sostituito dalle canzoni in 3 lingue di Giovanna Marini (da testi di Efisio, Atzori, Felix Hecht, Robert Musil)

Prigionieri della guerra 14/18 (1995), primo film della “trilogia sulla Grande Guerra”, è uno straordinario esempio di questo lavoro analitico su tragedie ineludibili del nostro inconscio collettivo. Il film è composto di materiali cinematografici della prima Guerra Mondiale, raccolti negli archivi dei due grandi imperi che si fronteggiarono, la Russia e l'Austria-Ungheria. Nel film sono analizzati e contrapposti i "film-rapporto" militari sulle condizioni dei prigionieri di guerra, dei profughi donne e bambini, degli orfani, dei caduti delle due parti. Eventi speculari, in campi e controcampi registrati dalle "camere nemiche" ai margini delle battaglie, trasformati in film di propaganda sulla pietà per il nemico vinto da parte del vincitore. Si seguono i movimenti e le dispersioni di coaguli di etnìe diverse che operarono sui vari fronti e subirono, a seguito delle sconfitte, deportazioni in luoghi lontani da quelli d'origine. Le immagini sono l'altro volto delle "scritture di guerra", diari e lettere di soldati tirolesi, trentini che combatterono nelle file dell'esercito austriaco; scritture da cui il film trae ispirazione. La compilazione dei materiali, anche attraverso tecniche di analisi delle inquadrature originarie, vuol fare riemergere gli elementi registrati dalle "camere da guerra" che segnano, ripetendosi, la marcia del secolo e la sua fine.

 

Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi sono figure di culto nel panorama del cinema d'avanguardia. Le retrospettive di Parigi (Jeu de Paume) e New York (MoMA) li hanno ormai consacrati tra gli artisti visivi più influenti del nostro tempo. Tutti i loro film riutilizzano pellicole d'archivio, i cui fotogrammi vengono ingranditi, reinquadrati, rallentati nel loro scorrimento, rimontati secondo logiche inedite. Ogni volta Gianikian e Ricci Lucchi scavano un film dentro al film, rianimando una "controstoria" che la storia ufficiale censurava e insieme lasciava affiora

 

Rinaldo Censi ha insegnato Storia e Filologia del cinema presso l’Università di Pavia, e ha svolto studi e seminari riguardanti il cinema muto e soprattutto d’avanguardia e sperimentale, con un approccio storico-filologico al testo filmico. Collabora da anni con la Cineteca di Bologna per cui ha curato l’edizione DVD delle Histoire(s) du cinéma di Jean-Luc Godard. Ha partecipato a numerosi volumi collettivi e ha scritto un libro: “Formule di pathos. Genealogia della diva nel cinema muto italiano”, Cattedrale, Ancona, 2008. Di prossima pubblicazione, un libro su Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi e un libro che affronta il concetto di Iperrealismo tra pittura e cinema (ed. Johan & Levi).

 

 

Quando

25 Luglio 2014
21.00

Informazioni

Museo Civico del Risorgimento

+39 333 1130183 (dalle ore 10.00 alle ore 18.00)

Rassegna

CERTOSA DI BOLOGNA - CALENDARIO ESTIVO 2014

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