Medaglia in bronzo di Matteo de' Pasti per L.B. Alberti
Medaglia - 1446-1455
La medaglia, eseguita da Matteo de' Pasti probabilmente tra il 1446 e il 1450, è considerata una delle più alte espressioni artistiche del Rinascimento per l'incisività del ritratto e per l'equilibrio compositivo. La tipologia del rovescio dell'occhio alato, probabilmente concepita dallo stesso Alberti, deriva certamente dall'iconografia egiziana dell'occhio udjat di Horus, come dimostra un passo del De re aedificatoria: "Quanto agli Egizi si servivano di simboli figurati, così: un occhio significava la divinità e così via". Nella raffigurazione ricorre il numero sette, tante sono le fiamme sotto l'occhio e il numero delle lettere che compongono la legenda QUID TUM (allora dunque), come sette sono i giorni della creazioni o i pianeti. Matteo de' Pasti, che firma la medaglia alla maniera del Pisanello (MATTHAEI.PASTII.VERONENSI.OPVS = opera di Matteo de' Pasti veronese) fu architetto, scultore, pittore, oltre che medaglista; attivo a Venezia, si trasferì nel 1446 a Rimini dove collaborò con l'Alberti al rifacimento del Tempio Malatestiano.Informazione aggiuntive:
Provenienza:
Collezione:
Materiale: Bronzo, forata - fusione
Altezza: cm
Diametro: ø 93 mm
Diametro di fondo: cm
Diametro massimo: cm
Diametro dell'orlo: cm
Larghezza: cm
Larghezza massima: cm
Lunghezza: cm
Peso in grammi: gr. g
Peso in kilogrammi: kg
Spessore:
Numero di Inventario: MCA-NUM-22730
Bibliografia: Medaglie del Rinascimento, catalogo Mostra Bologna 1960, 29; Armand, I, p. 17 ss., n.1; Heiss, LBA, p. 21, tav. III, 1; Hill, p. 39, n. 161, tav. 30