La sala, dedicata alla scultura greco-romana, è stata conservata nel suo aspetto originale, perché la disposizione di busti e ritratti su mensole rispecchia fedelmente una concezione museografica ancora settecentesca, legata alla tradizione del grande collezionismo.
Informazioni aggiuntive
La sala, dedicata alla scultura greco-romana, è stata conservata nel suo aspetto originale, perché la disposizione di busti e ritratti su mensole rispecchia fedelmente una concezione museografica ancora settecentesca, legata alla tradizione del grande collezionismo.
Le sculture infatti provengono in egual misura dalle raccolte Universitaria e Palagi; nel complesso si tratta di opere per lo più prodotte da botteghe di epoca romana imperiale, sia repliche e rielaborazioni di modelli greci, sia ritratti pubblici e privati originali.
Fra le prime prevalgono le sculture derivate da creazioni ellenistiche; tra i secondi i più numerosi sono i ritratti privati, cronologicamente distribuiti tra l'età giulio-claudia e il IV sec. d.C. Notevole la presenza di alcuni pezzi pseudo-antichi, ovvero opere moderne che imitano quelle originali, i quali costituiscono un'interessante documentazione del fenomeno di recupero delle antichità, che ebbe vasta portata nei secoli XVI e XVII.