Strumenti di dimensioni millimetriche - Il Mesolitico
A partire da 120.000 anni da oggi, il territorio bolognese è abitato dall’uomo di Neanderthal, a cui, in seguito si sostituisce l’uomo moderno, giunto dall’Africa circa 35.000 anni or sono. Tuttavia fino al termine dell’Ultimo Periodo Glaciale (11.600 anni fa) le tracce della presenza umana intorno all’attuale Bologna sono scarsissime. E’ solo con l’inizio della fase Postglaciale, caratterizzata da un innalzamento delle temperature e da un mutamento della vegetazione e della fauna, che si riscontrano i resti di accampamenti di cacciatori-raccoglitori, protagonisti di una nuova fase della storia dell'uomo: il Mesolitico.
Informazioni aggiuntive
I mutamenti climatici determinati dalla fine dell'ultima glaciazione determinano la formazione di un nuovo tipo di ambiente naturale caratterizzato dalla progressiva diffusione di ambienti boschivi. Ciò favorisce la presenza di animali di piccola taglia a cui gli uomini danno la caccia con strumenti e armi via via più perfezionati.
Gli strumenti maggiormente utilizzati per la caccia sono ora l’arco e le frecce; frecce e arpioni vengono armati con schegge di selce di dimensioni davvero millimetriche, fissate in serie su supporti di legno grazie a collanti di origine vegetale. Le schegge venivano ottenute per percussione a partire da minuscoli nuclei di selce, opportunamente preparati e lavorati per stacchi successivi. Nei luoghi di lavorazione della pietra è possibile recuperare alcune delle schegge staccate per la lavorazione e ricostruire a ritroso le operazioni eseguite dai cacciatori mesolitici, come nel caso dei reperti qui presentati, che ricompongono una parte del blocco siliceo di partenza.
Luogo: Sala I - Sezione Preistorica
Provenienza: Casalecchio di Reno (Bologna)
Datazione: Sauveterriano (10.000 - 8.000 a.C.)
Materiale: Selce
Dimensione: nucleo: mm 31 x 24
schegge di preparazione: mm. 9 x 12; mm 21 x 10; mm 11 x 9
Numero di inventario: SBAER 222149, 222150, 222151, 222152