Candelabro di bronzo
Sebbene nel mondo antico il ritmo della vita fosse prevalentemente dettato dalla luce solare, è tuttavia ben documentato l'utilizzo di strumenti per l'illuminazione.
Informazioni aggiuntive
A differenza di ciò che si riscontra nel mondo greco ed orientale, presso gli Etruschi è assai raro l'utilizzo di lucerne; le dimore degli aristocratici erano illuminate soprattutto da candele di cera, infilate nei bracci di candelabri o di portafiaccole di bronzo.
I candelabri erano costituiti da alto fusto verticale e da un coronamento dotato di bracci appuntiti (rebbi) in cui venivano infisse perpendicolarmente le candele.
L'esemplare rinvenuto all'interno di questa tomba femminile, che ha restituito il complesso più ricco e sontuoso delle necropoli bolognesi, è eccezionale per dimensioni e per raffinatezza: il sostegno del fusto verticale è realizzato come un tripode con zampe di leone e la sommità è decorata con la statuetta di una donna che abbraccia un fanciullo.
La deposizione del candelabro all'interno della tomba costituisce un immediato richiamo al banchetto, circostanza in cui venivano utilizzati ed esibiti questi raffinati strumenti di illuminazione.
Luogo: Sala X - Bologna etrusca
Provenienza: Bologna. Necropoli dei Giardini Margherita, tomba Grande
Datazione: metà del V secolo a.C.
Materiale: bronzo
Dimensione: altezza cm 157,6
Numero di inventario: 17198