Cratere a volute attico a figure rosse con Eos e Kephalos
l cratere, recipiente provvisto di un'imboccatura molto ampia e dal corpo capace, era destinato a contenere il vino che, mai consumato puro dai Greci, veniva mescolato con acqua e anche miele. La foggia di questo cratere è caratterizzata dalle anse, che terminano sull'orlo del vaso in riccioli a volute.
Informazioni aggiuntive
Sul lato principale è raffigurata Eos, la personificazione dell'aurora, mentre insegue Kephalos afferrandolo per un braccio. Secondo il mito, a causa di una vendetta di Afrodite, Eos era destinata ad innamorarsi infelicemente di giovani mortali. Infatti per conquistare il giovane Kephalos, Eos fu costretta a rapirlo e a condurlo in Siria, dove ebbe da lui un figlio, Fetonte. Presto però Kephalos si stancò della dea e decise di ritornare dalla moglie Procri.
Luogo: Sala V e VI - Collezione Greca
Provenienza: Orvieto. Collezione Universitaria
Datazione: 480 - 460 a.C. Pittore di Syriskos
Materiale: ceramica
Dimensione: altezza cm 44
Numero di inventario: G 259 (PU 283)