Lèkythos ariballica campana a figure rosse
La lèkythos è un vaso dal collo stretto, corpo allungato e con una singola ansa sul retro; veniva utilizzata come recipiente per oli ed unguenti, probabilmente anche per uso domestico; le maggiori testimonianze riguardano però il mondo della palestra, dove serviva a contenere l'olio per cospargere il corpo degli atleti, e l'ambito funerario, dove era usata per le cerimonie in onore dei defunti.
Informazioni aggiuntive
In Magna Grecia ha grande fortuna un tipo di lèkythos caratterizzato da un profilo del corpo più largo e tozzo, dotato di un ampio piede, come nel caso di questo esemplare, attribuito ad un artigiano vicino allo stile del "pittore di Caivano", un ceramografo attivo tra il 330 e il 310 a.C. Come per gran parte della produzione campana di vasi di piccole dimensioni, la decorazione ritrae scene di carattere dionisiaco o di genere. Qui sono raffigurati tre personaggi: una figura femminile, avvolta nell'himation, siede su una roccia e regge uno specchio nella mano destra. Davanti a lei è in piedi un giovane armato di lancia e spada. Dalla parte opposta avanza una fanciulla in chitone, che reca una phiale nella mano sinistra, probabilmente in atto di libare in favore del giovane.
Luogo: Sala V e VI - Collezione Greca
Provenienza: Collezione Universitaria
Datazione: 330 - 310 a.C. Attribuita al pittore B.M. F 63
Materiale: ceramica
Dimensione: altezza cm 23
Numero di inventario: G 223 (PU 444)