Introduzione
La raccolta di gemme del Museo comprende 395 esemplari tra pietre sfuse, incastonate in anello e cammei. Il materiale, fatta eccezione per due esemplari giunti in Museo all'inizio del 1900, deriva dalle collezioni Universitarie e Palagi e purtroppo, come accade per la maggior parte dei materiali di collezione, è privo di dati relativi alla provenienza, essendo frutto di acquisti sul mercato antiquario. Composta in prevalenza da corniole e agate zonate, la raccolta comprende una vasta esemplificazione dei diversi tipi di pietra utilizzati nell'antichità: a seconda del variare dei gusti e delle mode venivano infatti preferiti dagli intagliatori minerali dalle differenti caratteristiche. Accanto alla corniola, utilizzata in tutte le fasi della glittica antica, è documentata la sardonica, preferita dagli intagliatori etruschi ed etrusco-italici, l'ametista e il plasma, utilizzati soprattutto in età augustea, i diaspri, utilizzati di preferenza nel II e nel III secolo d.C. Le gemme della raccolta erano in origine quasi tutte pietre da anello con funzione di sigillo; fanno eccezione alcuni esemplari che avevano funzione di amuleti. I motivi che ricorrono con maggior frequenza nella decorazione sono le raffigurazioni di divinità, spesso ispirate a celebri modelli statuari e le personificazioni, a volte attinte dai contemporanei conii monetali: accanto ad esse sono presenti anche soggetti tratti dalla vita quotidiana, dal mito, dal mondo animale o da quello della magia. Una parte della raccolta è poi costituita da opere rinascimentali e moderne, pietre dure, paste vitree e cammei, spesso imitazioni o copie di gemme antiche.