Lapide delle terme
Le terme erano bagni pubblici o privati molto frequentati da tutti i cittadini.
Informazioni aggiuntive
Nel suburbio cittadino presso porta Saragozza, dove termina un ramo secondario dell'acquedotto, sarebbero localizzabili le terme di Bologna; l'ipotesi si basa sul rinvenimento in questa zona della lapide (collocata nell'atrio di Palazzo Albergati in via Saragozza, di cui il Museo possiede un calco) che reca due iscrizioni: il testo della prima menziona l'imperatore Augusto come promotore della costruzione, rifatta successivamente da Nerone o Caligola, il cui nome è stato eroso per damnatio memoriae; la seconda iscrizione, della seconda metà del II sec .d.C., documenta che Titus Aviasius Servandus lasciò in testamento al figlio Seneca la somma di quattrocentomila sesterzi per opere relative ai bagni, perché con la rendita di quella somma fosse assicurato, per sempre, l'accesso gratuito alle terme ad adulti e ragazzi.
Luogo: Cortile - Lapidario
Provenienza: Bologna, via Saragozza, Palazzo Albergati
Datazione: I e II sec. d.C.
Materiale: marmo
Dimensione: altezza cm 90; larghezza cm 1,19
Numero di inventario: 19167