Stele di Manilio Cordo
La stele riproduce un'edicola con basi di tipo ionico, capitelli corinzi e frontone triangolare ornato da una testa di Gorgone e da due delfini. Il frontone è sormonato da un pigna e porta come decorazione (acroteri) due leoncini con le fauci aperte e le zampe imposte sul capo di arieti dalle corna ricurve. La pigna è intesa quale frutto rigeneratore e i delfini associano alla funzione apotropaica, originariamente comune alla Gorgone, il richiamo al traghetto del defunto agli Inferi.
Informazioni aggiuntive
L'iscrizione, che riempie completamente lo specchio centrale, attesta che Manilio fu centurione della Legione XXI Rapax, attiva in età augustea nelle regioni renane, poi prefetto della cavalleria, e infine funzionario incaricato dell'esazione dei tributi imperiali nelle città della Gallia.
Il monumento fu eretto a cura del liberto Certus. L'area sepolcrale era quadrata, di notevoli dimensioni, più di 1000 mq, con il lato di 40 piedi e 4 unciae.
L'elenco delle cariche ricoperte durante la vita (cursus honorum) sostituisce progressivamente l'immagine del defunto, frequente nel periodo precedente.
Luogo: Atrio - Lapidario
Provenienza: San Pietro in Casale (Bologna)
Datazione: I secolo d.C.
Materiale: calcare con intrusioni conchigliari
Dimensione: altezza cm 300; larghezza cm 100
Numero di inventario: 19078