Introduzione
L'unità territoriale dell'Egitto, frantumatasi alla fine della VI dinastia, è ristabilita dal re tebano di XI dinastia Montuhotep II, che pone così fine al Primo Periodo Intermedio (dinastie VII-X: 2180-1987 a.C.) e introduce al Medio Regno (dinastie XI-XIII: 1981-1640 a.C.). Sarà il primo sovrano di XII dinastia, Amenemhat I, ad avviare il riconsolidamento del potere nelle mani del faraone e a fondare nella regione del Fayyum, a sud di Menfi, la nuova capitale del paese che prende il nome di Amenemhat-itj-tawy, vale a dire "Amenemhat colui che ha unito le due terre". I sovrani della XII dinastia, che corrisponde al periodo di massimo sviluppo e splendore del periodo, adottano le piramidi come loro sepolture e promuovono il culto del sovrano, ispirandosi ai modelli dell'Antico Regno; ripristinano un forte governo centralizzato, aumentandone e riorganizzandone l'apparato burocratico; bonificano la più grande oasi del deserto occidentale, il Fayyum, aumentando la produzione di cereali; espandono e mantengono il controllo egiziano a sud del paese con particolare attenzione alle miniere d'oro dello Wadi Allaqi, nel desero orientale; proteggono i confini settentrionali e si spingono limitatamente anche verso il Vicino Oriente. L'aumento della ricchezza nel paese migliora il tenore di vita dei livelli intermedi della società egiziana che ora, non più per concessione del faraone, possono costruirsi sepolture con ricchi corredi funerari: si parla infatti di "democratizzazione dell'aldilà". Del Medio Regno la collezione bolognese conserva una bella raccolta di stele, tra le quali spicca per importanza quella a nome di Aku, due sarcofagi a cassa in ottimo stato di conservazione, alcune statuette funerarie o templari e alcuni vasetti per cosmetici.