Introduzione
Con la fine della XX dinastia, l'Egitto perde nuovamente la propria unità territoriale e politica: inizia allora il Terzo Periodo Intermedio (dinastie XXI-XXIV: ca. 1075-716 a.C.). Se il sud del paese entra sotto il diretto controllo del sacerdozio tebano di Amon, nel Delta alcuni generali di origine libica, ormai integrati nella società egiziana, si proclamano sovrani, fondando la XXII e la XXIII dinastia (944-732 a.C.). Dopo la breve parentesi della XXIV dinastia "indigena" (722-716 a.C.), saranno ancora degli stranieri, questa volta nubiani, a fondare la XXV dinastia (750-656 a.C.) i cui sovrani per ben due volte dovranno affrontare gli eserciti assiri sul territorio egiziano. L'energica guida del faraone Psammetico I, capostipite della XXVI dinastia (664-525 a.C.), riporta il paese alla floridezza di un tempo, sia sul piano economico che su quello artistico e intellettuale. Si tratta di una breve parentesi dell'Epoca Tarda (dinastie XXVI-XXX: 664-342 a.C.) perché il paese subirà poco dopo la prima invasione persiana (dinastia XXVII: 525-404 a.C.) e, fatta eccezione per il periodo di indipendenza nazionale corrispondente alle dinastie XXVIII-XXX, una seconda invasione persiana (342-322 a.C.). Con la conquista di Alessandro Magno nel 332 a.C. l'Egitto entra a far parte del mondo ellenistico. Una parte molto consistente della collezione del Museo è databile a questo periodo; molte sono le stele, ma anche gli ushabti e i bronzetti.