Scarabeo a nome di Shabaka
In Egitto furono molto diffusi i sigilli di piccole dimensioni per indicare il possesso di merci, di oggetti e di ambienti, per autenticare documenti, per trasferire poteri, ed anche, in funzione amuletica, per proteggere magicamente l'individuo che li indossava come monili.
Informazioni aggiuntive
Tra le numerose tipologie di sigilli-amuleto attestate nel Paese, la più comune è quella che rappresenta il corpo dello scarabeo sulla cui base piatta, di forma ovale, sono abitualmente incisi brevi testi in caratteri geroglifici e/o elementi decorativi. Durante la XXV dinastia, alla quale appartiene questo scarabeo in faïence gialla, si diffonde l'abitudine di sostituire alla testa dello scarabeo quella di un ariete, in segno di devozione nei confronti del dio Amon-Ra, e di iscrivervi sopra il nome del dio Amon in criptografia oppure uno dei cinque nomi del primo sovrano della dinastia, Shabaka, vale a dire Nfr-K3-R' ("il bel Ka di Ra"). Su questo scarabeo compaiono entrambi: il nome di Shabaka è inserito all'interno di un cartiglio sul dorso dell'insetto, mentre nell'ovale della base compare la criptografia Imn nb(i), "Amon (è mio) signore". Il foro, che attraversa lo scarabeo nel senso della longitudine, serviva per legarlo con una cordicella oppure per farvi passare la verga in metallo di una montatura d'anello.
Luogo: Collezione egiziana
Provenienza: Egitto: località ignota. Collezione Palagi
Datazione: XXV dinastia, regno di Shabaka (713/2 - 690 a.C.)
Materiale: faïence gialla
Dimensione: cm 1 x 1,59 x 2,32
Numero di inventario: KS 2665