Ripostiglio di S. Francesco
Nell’area dell’abitato villanoviano di Bologna nel 1878 Antonio Zannoni rinvenne presso l’attuale Basilica di San Francesco un grande vaso di terracotta (dolio), che conteneva 14.838 pezzi di bronzo per un peso complessivo di oltre 14 quintali. Questo straordinario rinvenimento è stato interpretato come il deposito di un fonditore soprattutto per la presenza di oggetti rotti destinati alla rifusione, oggetti non rifiniti, scarti di lavorazione e pani di metallo grezzo, quasi tutti di rame, da utilizzare in lega con lo stagno per ottenere il bronzo.
Informazioni aggiuntive
Gli oggetti, disposti con cura all’interno del dolio attestano l’importanza della lavorazione del metallo a Bologna tra l’VIII e il VII sec. avanti Cristo.
I materiali contenuti nel deposito offrono una ricchissima documentazione, tanto più preziosa in quanto raccoglie oggetti della vita quotidiana, solitamente non deposti nelle tombe.
Sono attestate per la maggior parte asce, fibule, pani di metallo, coltelli, falcetti e falci, morsi equini, scalpelli, sgorbie e trapani, frammenti di rasoi, armi (spade, lance, pugnali), pezzi di lamina appartenenti a diversi tipi di oggetti (vasi, cinturoni…).
I vari strumenti documentano le principali attività di sussistenza, quali l’agricoltura e l’arboricoltura, la caccia e la pesca e attività artigianali come la carpenteria e la metallurgia.
Luogo: Sala X - Bologna etrusca
Provenienza: Bologna, piazza de' Marchi
Datazione: Primo quarto del VII sec. a.C.
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