Askós
Questo vaso, è uno degli oggetti più noti del museo. Proviene da una tomba del sepolcreto Benacci, dove fu rinvenuto nel 1875. Questo “askòs”, parola che in greco significa otre, è un vaso in terracotta realizzato a forma di animale, con il corpo panciuto, il collo lungo e la testa di toro dalle corna ricurve. Il vaso era utilizzato come contenitore di liquidi pregiati, introdotti attraverso l’apertura della parte posteriore e versati dal foro che l’animale ha sul muso. Il manico ha la forma di un cavallo montato da un cavaliere con lo scudo sulle spalle e l’elmo in testa.
Informazioni aggiuntive
L'askos è un documento straordinario anche perchè documenta l’uso di armi difensive, raramente trovate nei corredi funerari bolognesi di epoca villanoviana.
L’oggetto, datato tra la fine dell’VIII e gli inizi del VII secolo a.C., ha una decorazione raffinata, eseguita sull’argilla cruda, prima della cottura. Le due ruote in terracotta, trovate insieme al vaso, potrebbero appartenere ad un carretto su cui era originariamente collocato.
La figura del cavaliere indica l’importanza del defunto, mentre l’animale fantastico allude probabilmente al viaggio nell’aldilà. Questo oggetto era indubbiamente carico di significati religiosi e sociali: l’iconografia del cavaliere ribadiva il ruolo eminente del defunto all’interno della comunità.
Luogo: Sala X - Bologna etrusca
Provenienza: Bologna. Necropoli Benacci, tomba 525
Datazione: fine VIII secolo a.C.
Materiale: ceramica
Dimensione: altezza cm 17,7
Numero di inventario: 12791