Corredo funerario di un capo armato
Connotata per le grandi dimensioni della fossa, questa tomba si distingue per la particolare ricchezza del corredo, destinato ad accompagnare uno dei membri più in vista dell’aristocrazia guerriera della comunità bolognese. Ideologia del simposio, del gioco e della palestra si uniscono all’uso e allo sfoggio delle armi, in questo caso intenzionalmente distrutte all’atto della deposizione funebre ed eccezionalmente rappresentate anche da un elmo in bronzo e da un giavellotto in ferro.
Informazioni aggiuntive
Il corredo dei vasi da banchetto è molto ricco, con numerosi esemplari in metallo, come l’holmos, destinato a contenere il vino, i kyathoi per attingere la bevanda e l’oinochoe a bocca trilobata per versarla.
Di particolare rilievo è poi la deposizione della corona d’oro, rinvenuta sul capo del defunto e formata da un’alta fascia rettangolare a cui sono applicate lamine d’oro a forma di foglie di ulivo e alloro.
Rinvia agli ideali atletici e alla cura del corpo lo strigile in bronzo, un cucchiaio dalla lunga lama ricurva utilizzato dagli atleti per detergersi dall’olio e dal sudore. Sul manico è visibile il “marchio di fabbrica” della bottega di produzione di questi oggetti, localizzabile a Palestrina.
Luogo: Sala XI - Bologna gallica
Provenienza: Bologna, necropoli Benacci tomba 953
Datazione: Inizi del III sec. a.C.
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