Cratere a campana apulo a figure rosse
I vasi attribuiti alle fabbriche apule costituiscono circa la metà della produzione conosciuta di ceramica italiota a figure rosse. Essi dunque rivestono un'importanza notevole anche per la ricchezza del repertorio di immagini che ci hanno trasmesso. Grazie alle scoperte degli ultimi decenni in numerosi siti dell'Apulia, la conoscenza della ceramica apula si è notevolmente ampliata ed è stato possibile definire con maggiore chiarezza la distinzione tra due filoni principali nella decorazione dei vasi: quello chiamato “semplice” e il più elaborato stile “ornato”. Il primo, a cui va assegnato anche questo cratere attribuito alla cerchia del Pittore di Tarporley, è caratterizzato da crateri a campana e a colonnette, da hydriai e da pelikai con raffigurazioni relativamente semplici, da una a quattro figure, spesso associate a Dioniso. Qui, in particolare, il dio è raffigurato in compagnia di un Sileno e di una giovane, nel corso della preparazione del gioco del kottabos: i convitati dovevano colpire, con il vino gettato dalle coppe, un piatto posto in equilibrio su un bastone al centro della sala del banchetto.
Provenienza:
Collezione: Collezione Palagi
Materiale: Argilla
Altezza: 31.7
Diametro dell'orlo: 36.5