La ceramica corinzia
Corinto, a partire dall'VIII secolo a.C., diviene uno dei più attivi centri della Grecia per la produzione e l'esportazione del vasellame ceramico. Le sue officine utilizzano una caratteristica argilla giallo pallido, decorata in un primo momento in stile geometrico. Già dagli ultimi decenni dell'VIII secolo a.C., grazie alla rapida assimilazione dei motivi decorativi e iconografici provenienti dal Mediterraneo orientale, i pittori di Corinto sviluppano uno stile figurato caratterizzato da teorie di animali reali e fantastici, da scene narrative anche a carattere mitologico, alternate sul corpo del vaso ad elementi squisitamente decorativi quali trecce, fiori di loto e palmette. La tecnica utilizzata è quella della silhouette nera sul fondo chiaro dell'argilla; i dettagli interni delle figure vengono delineati tramite l'incisione e grazie anche all'adozione di colori aggiunti quali il rosso paonazzo e il bianco.
Informazioni aggiuntive
All’interno della collezione del museo è documentato l’intero arco cronologico della produzione, dal passaggio dalla più antica produzione proto-corinzia a quella corinzia propriamente detta (650-625 a.C.), fino al Corinzio Tardo (500-350 a.C.), e si osservano sia esemplari decorati nello stile figurato sia tipi più semplici, in cui la decorazione è ottenuta a fasce. Le forme attestate sono quelle più rappresentative della classe. Si tratta di vasi usati nel consumo del vino: anfore, oinochoai e soprattutto coppe (kylikes e kotylai), ma numerosi sono anche i contenitori per profumi, aryballoi e alabastra.
Luogo: Sala V e VI - Collezione Greca
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