Introduzione
Eracle (Herakles), figlio di Zeus e di una donna mortale, Alcmena, è l’eroe protetto da Atena e rappresenta l’emblema della forza e dell’intelligenza umana vittoriosa sulla natura. E’ l’eroe per eccellenza del mondo greco e romano e grazie alla sua forza portò a compimento innumerevoli imprese, e, dopo una vita costellata di prove, spesso causate dell’odio di Era, la moglie divina di Zeus, venne assunto tra gli dei dell’Olimpo. La venerazione di cui fu oggetto nell’antichità lo rese assai popolare nelle arti figurative e l’eroe divenne un modello divino per sovrani e imperatori. E’ anche il personaggio maggiormente rappresentato nella ceramica attica; metà delle decorazioni di soggetto mitologico nella tecnica a figure nere annovera infatti la presenza di Eracle. La figura dell’eroe giunse a Roma tramite gli Etruschi, presso i quali fin dal VI sec. a.C. era conosciuto e venerato come Hercle e nel 312 a.C. trovò posto nei culti ufficiali della Repubblica romana. L’ Ercole romano (Hercules) - con le caratterizzazioni del Victor e dell’Invictus - era protettore dei commerci, guida degli eserciti e dei generali vittoriosi e a partire dal II sec. d.C. divenne anche figura simbolica dell’imperatore in quanto garante della civiltà dell’impero.