Denario in argento di Sesto Pompeio
Secondo la tradizione, nel 269-268 a.C. compare la prima moneta in argento emessa dalla zecca di Roma: il denario, che fu coniato fino al III sec. d.C.. Fu la moneta più importante e diffusa sia a Roma sia nei territori sottoposti al dominio romano.
Informazioni aggiuntive
Il Medagliere bolognese possiede un considerevole numero di monete romane di età repubblicana e imperiale: dei circa 25.000 esemplari più della metà appartiene alla collezione di Pelagio Palagi. La raccolta, di notevole importanza per numero, qualità e rarità dei pezzi, documenta le diverse fasi della monetazione romana dalle origini al tardo impero. Particolarmente ricca è la sezione dei denari repubblicani, che testimonia la straordinaria varietà iconografica propria di questa monetazione. Secondo la tradizione, nel 269-268 a.C. compare la prima moneta in argento emessa dalla zecca di Roma: il denario, che fu coniato fino al III sec. d.C.. Fu la moneta più importante e diffusa sia a Roma sia nei territori sottoposti al dominio romano. Nel primo periodo della sua emissione il denario era caratterizzato al dritto dalla testa di Roma con elmo crestato e al rovescio dai Dioscuri al galoppo. Successivamente cominciarono ad apparire altri tipi sia al dritto sia al rovescio: divinità, personaggi mitologici, monumenti, scene di carattere storico e religioso. Questo esemplare, emesso a Roma nel 137 a.C., mostra al dritto la testa di Roma e al rovescio il pastore Faustulus che sorprende la lupa mentre allatta i gemelli. L'albero, che nonostante i ramoscelli spinosi accoglie tre uccelli, simboleggia il ficus ruminalis sotto il quale le acque deposero la culla con i gemelli.
Luogo: Medagliere (deposito)
Provenienza: Collezione Palagi
Datazione: 137 a.C.
Materiale: argento
Dimensione: diametro mm 18,5; gr 3,80
Numero di inventario: 29446