Cratere a campana apulo a figure rosse
La produzione apula a figure rosse costituisce certamente l’ambito più importante, per numero di attestazioni e continuità artigianale, tra i cinque ambiti della ceramica italiota figurata. Epicentro della produzione è Taranto, città che riveste un ruolo politico preminente nell’area apula e in cui vanno anche situate le più antiche botteghe, a partire dagli ultimi decenni del V sec. a.C. (fase proto-apula, 430-400 a.C.). Nel corso del primo trentennio del IV secolo a.C. si vengono a creare i principali filoni produttivi, tradizionalmente distinti in due correnti decorative, che fanno riferimento a due livelli produttivi differenti, destinati a distinte tipologie di committenza. A vasi di maggiore impegno tettonico si associa una più complessa decorazione (Ornate Style), mentre una scelta più semplificata dei temi si associa a forme vascolari meno elaborate e di dimensioni modeste (Plain Style). Il secondo filone è tradizionalmente legato alla figura del Pittore di Tarporley, alla cui cerchia appartiene il decoratore di questo bel cratere, in cui è raffigurato Dioniso, in compagnia di un Sileno e di una giovane, nel corso della preparazione del kottabos. Il gioco, effettuato durante il banchetto, consisteva nel colpire, con il vino gettato dalle coppe, un piatto posto in equilibrio su un bastone al centro della sala del banchetto.
Provenienza:
Collezione: Collezione Palagi
Materiale: Argilla
Altezza: 31.7
Diametro dell'orlo: 36.5