Skyphos apulo nello stile di Gnathia
Questa tazza a due manici utilizzata per bere (skyphos), presenta un rivestimento a vernice nera arricchito da una decorazione policroma: all’interno di una cornice di elementi vegetali è il profilo di una figura alata, probabilmente Eros. Il vaso, per le peculiari caratteristiche decorative, appartiene alla cosiddetta “ceramica di Gnathia”, il cui nome deriva dall’antica città Egnathia dove se ne rinvennero i primi esemplari. Questa produzione, inventata verosimilmente intorno alla prima metà del IV sec. a.C. a Taranto, nelle stesse officine in cui si producevano i vasi a figure rosse, è caratterizzata da decorazioni ottenute con l’uso combinato dell’incisione e di tre colori principali, bianco, rosso e giallo. Ad una prima fase caratterizzata da composizioni anche di grande impegno, segue un produzione più seriale che lascia il posto a singole figure od oggetti inquadrati da tralci di vite e rami d’edera, fino all’estrema semplificazione degli schemi ornamentali, soprattutto su numerosi contenitori di piccole e medie dimensioni. Questo tipo di ceramica, che continuò ad essere fabbricata almeno fino all’inizio del II sec. a.C., ebbe un’enorme fortuna in Puglia, poi nell’Italia centro-meridionale e infine in varie zone del bacino del Mediterraneo.
Provenienza:
Collezione: Collezione Palagi
Materiale: Argilla
Altezza: 9.8
Diametro dell'orlo: 8.5