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Anche le mummie si rifanno il look
Nonostante i millenni ben portati, anche le mummie invecchiano.
E così le prime settimane del 2017 saranno dedicate al restauro della mummia di Usai figlio di Nekhet (XXVI dinastia, 664-525 a.C.) conservata nella collezione egiziana delMuseo Archeologico.
La restauratrice di tessuti antichi Cinzia Oliva ha esaminato centimetro per centimetro la mummia, avvolta in un grande sudario di lino ripiegato al di sotto del corpo e fermato da cinque bende poste trasversalmente. Le indagini hanno rivelato che la mummia presenta un avanzato degrado chimico-fisico, con una perdita di elasticità e tenuta meccanica dei filati: ciò compromette seriamente la futura conservazione e la possibilità di proseguire la sua esposizione all’interno dell’attuale percorso museale.
Il restauro tempestivo e organico consentirà la messa in sicurezza delle sezioni più fragili ed eliminerà le cause di ulteriore degrado, consentendo una corretta fruizione del manufatto senza comprometterne la futura esistenza.
Per permettere le operazioni di restauro è stato quindi allestito un grande box/laboratorio nel cuore della sezione egiziana del Museo: al suo interno, Cinzia Oliva eseguirà il meticoloso intervento sotto gli occhi del pubblico, che potrà godere di un’esperienza davvero senza pari.
Queste le date in cui sarà possibile vedere la restauratrice al lavoro: dal 10 al 13 gennaio e dal 7 al 10 febbraio, durante gli orari di apertura del Museo e dal 14 al 18 marzo.
Il restauro della mummia di Usai è stato reso possibile grazie al contributo dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia - Romagna nell’ambito della legge regionale 18/2000 e grazie alla collaborazione con l'Ospedale Sant'Orsola di Bologna.