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Chi è UNMONTU? Cantiere Aperto al Museo Archeologico
Al Museo Civico Archeologico, fino a dicembre, è possibile vedere il restauro “in diretta” del sarcofago egizio di Unmontu (XXV dinastia), nell’ambito della XVIII edizione di Restituzioni, il programma biennale di restauri di opere appartenenti al patrimonio artistico pubblico, ideato e curato da Intesa Sanpaolo.
Il restauro, eseguito dal Consorzio CROMA - Conservazione e Restauro di Opere e Monumenti d’Arte, sarà visibile a tutti fino a dicembre, secondo la modalità già sperimentata in Museo del “cantiere aperto”.
Ingresso con biglietto Museo.
Il prezioso manufatto è giunto a Bologna attraverso un lascito del pittore bolognese Pelagio Pelagi e sin dal suo arrivo in città nel 1861 questo sarcofago attirò l'attenzione degli studiosi e dei cittadini bolognesi per la vivace policromia, il raffinato apparato iconografico e la ricchezza dei testi funerari in caratteri geroglifici che si distribuiscono in colonne sull’intera superficie esterna sia della cassa sia del coperchio.
Nelle scorse settimane è stata avviata la valutazione dello stato conservativo del manufatto attraverso un complesso studio conoscitivo condotto sotto la direzione scientifica di Daniela Picchi, funzionario egittologo del museo, e a cura del Consorzio CROMA Conservazione e Restauro di Opere e Monumenti d'Arte di Roma, con il supporto scientifico di esperti in diverse discipline operanti in vari atenei e istituzioni: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Università di Urbino “Carlo Bo”, Università degli Studi di Modena e Reggio-Emilia, Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree – CNR, Istituto di Geoscienze e Georisorse – CNR, Centro di Datazione e Diagnostica – Università del Salento, Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali della Valle d'Aosta.
L'articolato progetto diagnostico, finalizzato a fornire le conoscenze preliminari agli interventi di restauro, è stato supportato dalle più avanzate tecnologie non distruttive. Accanto all’analisitomografica computerizzata con raggi X e alla datazione con il metodo del radiocarbonio sono state effettuate analisi anatomiche per determinare la specie legnosa e uno studio relativo alla policromia mediante indagini non invasive e micro-invasive; approcci diagnostici tesi ad un’analisi accuratissima del manufatto, che hanno permesso di individuare i materiali costitutivi, le tecniche esecutive, le diverse fasi di lavorazione ed eventuali interventi conservativi di epoca moderna.
Le risultanze delle indagini hanno evidenziato un precario stato conservativo del sarcofago e la necessità di un nuovo intervento, dopo un precedente restauro effettuato negli anni sessanta del Novecento.
Al termine dei lavori, domenica 18 febbraio 2018 alle ore 16.00 Daniela Picchi e Emiliano Antonelli del Consorzio Croma presenteranno gli esiti dell'importante operazione in una conferenza aperta al pubblico.
Inoltre, a conclusione della campagna di restauri finanziati per la XVIII edizione di Restituzioni, il sarcofago di Unmontu, unitamente ad altre 200 opere salvate, provenienti da 17 regioni italiane, sarà esposto alla Venaria Reale di Torino, in una grande mostra organizzata da Intesa Sanpaolo dal 27 marzo al 16 settembre 2018.