I partecipanti al quinto congresso di Antropologia e Archeologia preistoriche a Bologna nel 1871 (Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)
Nato a La Spezia, a causa dei disagi economici della famiglia entrò dapprima in seminario, per poi abbandonarlo alla morte del padre. Intraprese allora studi naturalistici e geologici e completò la sua formazione attraverso viaggi di studio in Europa.
Al suo rientro in Italia nel 1860, viene nominato professore di Storia Naturale nel Collegio nazionale di Genova e subito dopo chiamato a ricoprire la prima cattedra di Geologia all'Università di Bologna. Qui viene accolto fra i frequentatori di casa Gozzadini, allacciando con i conti una solida amicizia. Il suo impegno scientifico lo spinse a grandi viaggi per condurre osservazioni e raccolte di campioni geologici, ma anche archeologici e antropologici. La sua spedizione più celebre, raccontata nelle sue memorie, lo portò nel 1862 nell’America del Nord.
Grande organizzatore, ricopre per molti anni la carica di Rettore dell'Università di Bologna, e, insieme a Giosuè Carducci, dà vita nel 1888 alle celebrazioni per l’VIII centenario dello Studio bolognese, mentre nel 1881 fonda la Società Geologica Italiana. Autore di moltissime pubblicazioni, per i suoi meriti scientifici riceve nel 1890 la nomina a senatore del Regno.
Il diffondersi dello studio delle prime età dell’uomo è strettamente legato all’attività dei geologo, da cui derivano alla nascente Paletnologia fondamentali metodologie di indagine. Capellini partecipò a questo processo e fu fra i fondatori e grandi promotori dei Congressi di Antropologia e Archeologia preistoriche, strumento basilare per la crescita della nuova disciplina. Sarà proprio lui a proporre Bologna come sede del Quinto Congresso, nel 1871.In quest’occasione giunsero in città i maggiori studiosi europei e il Comune inaugurò in via provvisoria il Museo Civico, per mostrare ai convenuti i risultati delle recenti campagne di scavo nella città e nel territorio.
Per far conoscere le scoperte nei diversi territori italiani, Capellini progettò nei giorni del Congresso un’Esposizione Preistorica Italiana. Molti dei materiali giunti per l’Esposizione furono donati al Capellini per la sua collezione, poi lasciata al Museo Archeologico, dove è tuttora esposta.