La situla della Certosa | La trovi in Sala X , Bologna etrusca

La regina delle situle

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Considerata la "regina delle situle" per la bellissima e complessa decorazione, questa situla (cioé "secchio"), i cui manici sono perduti, fu utilizzata come prezioso cinerario di una tomba femminile a pozzetto del sepolcreto etrusco della Certosa  databile al primo quarto del V secolo a.C. (500-475 a.C.).
Il corredo comprende un unguentario attico (lèkythos) a vernice nera, una ciotola di argilla di produzione locale e due fibule in bronzo; all'interno della tomba la situla era coperta da una lastra di arenaria.
Il raffinato vaso, realizzato almeno un secolo prima della sua deposizione nella sepoltura, fu conservato a lungo nel tempo per la preziosità della sua decorazione. Si tratta infatti di uno degli esempi più importanti della cosidetta arte delle situle, una corrente artistica che ha la sua area di massimo sviluppo in zona veneto-alpina e che tra il VII e il VI secolo a.C. si caratterizza per le decorazioni a fasce con motivi vegetali, animali fantastici e scene di vita quotidiana tipiche della classe aristocratica. L'ipotesi più probabile è che questa situla abbia costituito un ricco dono destinato ad un personaggio di alto rango dell'Etruria padana.
Il vaso è composto da un'unica lamina di bronzo, richiusa su se stessa e fissata con chiodi ribattuti, decorata a sbalzo e ad incisione. Le scene figurate si distribuiscono su quattro registri: dall'alto al basso si vedono una parata di uomini armati, una processione di personaggi che recano vari utensili per sacrificio e banchetto, una gara musicale tra scene di caccia e di aratura e infine una sequenza di animali reali e fantastici.

Provenienza: Bologna. Necropoli della Certosa, tomba 68
Datazione: Fine del VII-inizi del VI sec. a.C. 
Materiale: bronzo
Dimensione: altezza cm 32
Numero di inventario: 17169