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Figurabilità. Pittura a Roma negli anni Sessanta
La prima sala della collezione del MAMbo viene riallestita (dal 22 gennaio 2020) intorno a una delle opere più conosciute e ricercate delle raccolte permanenti: Funerali di Togliatti di Renato Guttuso.
L’esposizione documenta l’emergere di una giovane generazione di pittori nella Roma degli anni Sessanta, in dialogo con le ricerche artistiche e le posizioni politiche di Guttuso, ritenuto il più autorevole pittore figurativo italiano dell’epoca. Opere di Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Titina Maselli, Mimmo Rotella, Mario Schifano e Giuseppe Uncini vengono messe in relazione con l’imponente dipinto di Guttuso.
Archiviata la diatriba fra realismo e astrattismo che, nell’ambito della sinistra, aveva determinato alla fine degli anni Quaranta la pesante rottura fra Guttuso e i membri del Gruppo Forma 1, il maturo pittore guardò con interesse, ricambiato, ai nuovi tentativi di rigenerare la figurazione ibridando immaginario popolare o simboli propagandistici con rimandi storici e stilistici all’arte del passato. Il problema che accomunò molti artisti italiani del periodo fu, del resto, proprio quello di mantenere un rapporto efficace, anche sul piano politico, fra arte e realtà.
Figurabilità. Pittura a Roma negli anni Sessanta offre lo spunto per riprendere il tema sempre dibattuto dell’attualità della pittura, cinquant’anni fa come oggi. Il riallestimento della sala è stato infine occasione per procedere al restauro conservativo di due opere di Renato Mambor e Titina Maselli.