Italo Zuffi, Una linea nell'arte italiana, 2010. 4 targhette in alluminio, cm 27 x 8 x 1,2 ciascuna

Italo Zuffi, Una linea nell'arte italiana, 2010. 4 targhette in alluminio, cm 27 x 8 x 1,2 ciascuna (Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)

Fronte e retro è il titolo della mostra personale di Italo Zuffi (Imola, 1969), a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri, che si articola in due spazi, il MAMbo, dove apre al pubblico dal 20 gennaio al 15 maggio 2022, e Palazzo De' Toschi, sede delle iniziative dedicate all’arte contemporanea di Banca di Bologna, dove è in programma l'apertura in primavera.

Per il MAMbo la mostra prosegue il lavoro di indagine sull’arte italiana che il museo porta avanti da anni, a conferma della linea di ricerca che discende storicamente dalla GAM, presentando un artista legato al territorio in cui sorge il museo stesso; mentre per Banca di Bologna, nella Sala Convegni di Palazzo De’ Toschi, si tratta della prima personale dedicata a un artista italiano.

Fronte e retro è idealmente divisa in due momenti, in grado di richiamarsi e rilanciarsi reciprocamente: da una parte, al MAMbo, un percorso che permette di rileggere il lavoro dell’artista prendendo in considerazione uno spettro di opere che va dagli esordi, alla metà degli anni Novanta, fino al 2020. Dall’altra, a Palazzo De’ Toschi, una serie di nuove produzioni, di lavori realizzati per l’occasione e in reazione alle caratteristiche dello spazio, tocca alcuni degli aspetti nodali della sua ricerca recente.

La mostra, nel suo insieme, ruota attorno ad alcuni nuclei tematici che da sempre sostengono il lavoro di Zuffi e si traducono in contrasti e opposizioni che possono agire sul corpo (talvolta quello dell’artista stesso) come sulla forma scultorea: tra le idee di costruzione e al contempo di distruzione/caduta, di lavoro e, insieme, di dispersione di energia, di mollezza e di rigidità, di fragilità e di competizione (soprattutto rispetto al sistema dell’arte).