Mercoledì 8 maggio 2024 h 17.30 la Sala conferenze MAMbo ospiterà la presentazione del libro Senso e materia. Arte contemporanea, design, architettura di Patrizia Magli (Marsilio Editori).

La tranquilla e insensata bellezza della materia appariva, a Giorgio de Chirico, “metafisica”. Eppure niente è più irrequieto della materia. I materiali, come dice Ingold, non sono entità statiche. Qualunque sia la loro forma, essi sono sempre in viaggio per diventare qualcosa d’altro. Le loro proprietà non sono attributi, ma storie. Di qui l’esigenza di capire di cosa sono fatti gli oggetti a noi familiari, quegli oggetti che, nella vita di tutti i giorni, vengono a contatto diretto con il nostro corpo. Che siano le presenze discrete che abitano le nostre case o pezzi del più prestigioso design o sublimi opere d’arte, tutti gli oggetti sono il risultato di un particolare trattamento della materia. Condividono questa loro origine con la costruzione degli spazi architettonici, con la produzione dei profumi, con l’arte culinaria e soprattutto con l’arte.

Come è noto, nel secolo scorso l'attenzione si è spostata dalla superficie delle opere d’arte al loro interno, dentro la loro conformazione, negli impasti, nelle fibre. Tuttavia, per quanto la pratica artistica si sia spinta negli anfratti più profondi della materia, la riflessione teorica ha continuato a restare sulla superficie, nei limiti della manifestazione fenomenologica degli oggetti e poco importa se, in un quadro, la miscela che costituisce la composizione dei colori fosse chimica o naturale. Quello che contava era ciò che appariva. È vero che l’arte, per tradizione, celebra le miscele cromatiche, le linee e le figure con l’intento di farci vedere oltre i colori, le linee e le figure. In quanto «magnifica illusione», l’arte da sempre ha relegato la materia a una funzione ancillare. Ma oggi, l’inversione del paradigma estetico l’ha resa il suo contenuto primario.

Il titolo di questo libro, Senso e materia, avverte che l’esperienza materica non solo si attualizza in un percorso narrativo dotato di una direzione, di un senso appunto, ma intende questo termine anche come sollecitazione dei sensi a contatto diretto con la carne del mondo. Sebbene la linea di ricerca sia qui orientata soprattutto all’analisi empirica delle opere, si tenta di seguire, secondo un percorso coerente, la materia nelle sue varie trasformazioni, conversioni, trasmutazioni, a partire dallo stato di massa opaca come la pietra per finire in uno stato di pura energia come la luce. Se oggi non si fa che parlare di intangibile, d’immateriale, di intelligenze artificiali, tuttavia mai la materia è stata più vitale. In questo modo, oggi, soprattutto nel mondo dell’arte, possiamo parlare di un vero e proprio material turn. Uno degli interrogativi che percorre questo libro si chiede, infatti, se già ci sia del senso nella materia, prima ancora che la forma le imponga il suo sistema di differenziazioni. Per chi sa vedere, segreta la materia custodisce sua “vocazione formale”. Ben lo sa il bravo macellaio che taglia la carne seguendo le sue venature. Ben lo sa l’artista che nel suo spessore sa vedere inscritta la forma che deve liberare “per forza di levare”, come dice Michelangelo o come suggerisce oggi Calzolari quando consiglia di ascoltarne il “mormorio”.

Patrizia Magli sarà in dialogo con Patrizia Violi e Claudio Paolucci. Introdurrà l'incontro Lorenzo Balbi

Ingresso libero.

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