Presentazione opera

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Martedì 26 novembre, alle h 17.30, presso la saletta Concetto Pozzati della Biblioteca MAMbo, si svolge la presentazione dell'opera La natura dello spazio logico (2022) di Giulia Marchi, entrata nella Collezione permanente del MAMbo.

Intervengono l'artista Giulia Marchi, il curatore Leonardo Regano e il direttore del MAMbo Lorenzo Balbi.

La natura dello spazio logico è un lavoro composto da sei fotografie da negativo medio formato stampate su carta baritata ai sali d'argento. Il riferimento del titolo dell'opera è al filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein, alla sua ricerca sullo spazio. Nei suoi testi della metà degli anni Dieci del Novecento emerge evidente tale serrato dialogo, al quale l’artista fa riferimento: «Luogo spaziale e luogo logico concordano nell’essere ambedue la possibilità di un’esistenza». Un’affermazione in cui è evidente l’interesse da parte del filosofo nei confronti dell’apparentamento tra spazio logico, mentale e spazio fisico, architettonico. Per Wittgenstein il lavoro filosofico, come spesso quello progettuale in senso architettonico, è un lavoro su se stessi, sul proprio entrare nelle cose, nei problemi, nei fenomeni ma anche sul proprio punto di vista. Un concetto che interessa profondamente Giulia Marchi e che, mutatis mutandis, trova un chiaro riferimento nell'opera.

Ingresso libero.


Giulia Marchi (1976, Rimini) vive e lavora a Rimini. La sua formazione artistica di forte impronta letteraria l’ha portata ad un’espressività spesso connotata di narrazione, anche quando la forma scelta (spesso la fotografia, ma non solo) non rende la lettura così immediata, ma rimanda a combinazioni successive, come codici che prima ancora di essere decifrati si lasciano interpretare da una sorta di fascinazione, sia per il sapiente uso dei materiali che per la comunicatività dell’immagine, spesso ingannevole alla prima osservazione, ma ugualmente attribuibile alla poetica dell’artista.
Il contaminare con materiali di diversa natura la scena artistica è parte integrante del lavoro dell’artista. La ricerca è riflessione, richiede conoscenza, studio e comprensione profonda. Il lavoro non è unicamente visivo ma trascende la visione, ti conduce in spazi tattili nei quali l’immagine viene plasmata sottendendo un pensiero ben strutturato ma da decodificare.

 

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