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La mostra - organizzata dal Dipartimento di Storia Culture e Civiltà in collaborazione con l’Università di Salonicco, La British School at Athens e l'Associazione Culturale Italo Britannica di Bologna - propone uno sguardo su Salonicco tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, con le inconfondibili prospettive su mura, chiese, mosaici, arredi marmorei bizantini.
Nella mostra, curata da Isabella Baldini, sono esposte fotografie e illustrazioni di Salonicco eseguite dagli architetti inglesi Robert Weir Schultz e Sidney Howard Barnsley, che visitarono la città nel 1888 e nel 1890 per motivi di studio, influenzati dal celebre movimento artistico Arts and Crafts. Agli inizi del XX secolo il loro lavoro fu continuato dagli allievi inglesi Walter S. George e William Harvey, che, grazie alla collaborazione con le autorità turche e ai finanziamenti del “Byzantine Research and Publication Fund”, poterono arricchire notevolmente la documentazione già raccolta: l’insieme del materiale costituisce una sezione importante nell’archivio della British School at Athens, per la prima volta mostrata al pubblico italiano. Il percorso espositivo si compone di un itinerario attraverso i principali monumenti bizantini di Salonicco: l’arco di Galerio, la Rotonda, le chiese della Acheiropoietos, di S. Demetrio e di Santa Sofia. Alle immagini fotografiche si accompagnano alcuni oggetti rari - bizantini e ottomani - delle collezioni del Museo Civico Medievale di Bologna: avori, icone e manufatti in metallo.
La mostra propone un viaggio all’interno della città prima dell’incendio del 1917, che ne modificò profondamente l’immagine, offrendo anche uno spunto di riflessione sul contesto culturale che portò i giovani intellettuali britannici del periodo a farne una tappa importante del proprio itinerario di formazione. L’instabilità politica nei Balcani e in Turchia limitò le ricerche degli architetti inglesi, e tutte le attività furono sospese con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale: l’eredità del lavoro svolto, tuttavia, non andò perduta. L’archivio della British School at Athens documenta, infatti, un crescente interesse per l’architettura bizantina, il progresso delle tecniche della metodologia archeologica e nella registrazione dei reperti; esso abbraccia il lavoro di tre generazioni di studiosi, il cui epistolario attesta un costante impegno nel preservare i monumenti di Salonicco, turbata negli stessi decenni da profondi cambiamenti politici e sociali. In un contesto molto diverso, la Grecia di oggi continua a costituire, per i giovani, un punto di riferimento culturale nel processo di acquisizione di conoscenze e competenze fondamentali in campo archeologico e storico-artistico: sulla base di questa consapevolezza, nella mostra viene ricordata l’attività delle missioni archeologiche a Creta e a Kos dell’Università di Bologna, impegnata anche nell’attuazione di scambi didattici con gli atenei greci nell’ambito del programma Erasmus.