La lapide Duglioli Yoav da Rieti: una ricostruzione virtuale. 18 ottobre-11 novembre 2007

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L’Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, sede di Ravenna, NEREA, ENEA, in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna, organizzano da giovedì 18 ottobre fino a domenica 11 novembre 2007, la mostra La Lapide Duglioli – Yoav da Rieti: una ricostruzione virtuale.

Attraverso l’esposizione di un plastico in scala si intende riproporre lo studio e le tecnologie di rilievo tridimensionale effettuate sulle due lapidi funerarie di Rinaldo Duglioli - oggi murata nel portico di San Girolamo alla Certosa - e di Yoav da Rieti - conservata presso il Museo Civico Medievale - in origine unite.

Per mezzo di elaborazioni tridimensionali sono state riaccostate le due parti ricostituendone in modo virtuale l’integrità originaria.

Nel campo della conservazione dei beni culturali, si è andata affermando sempre più l'applicazione delle tecniche diagnostiche cosiddette non distruttive, in quanto non alterano o comportano il benché minimo prelievo di campione dall'oggetto indagato

L'indagine riguarda la costruzione di un modello virtuale dell'opera, dopo averne acquisito le parti con lo scanner laser 3D.

Dal modello matematico ottenuto, sarà ricavato un prototipo di materiale plastico, in scala, che riproduce fedelmente l'aspetto del manufatto, riproponendone in qualche misura la forma originaria.

Sono presentate inoltre le analisi effettuate sulla muratura contestuale la lapide Duglioli con l’utilizzo del Densitometro Compton - EcoSp, Enhanced Compton Spectrometry-, sviluppato in collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’Università di Ferrara. Tale apparecchiatura è in grado di misurare la variazione della densità interna della materia muraria, in modo da rilevare eventuali infiltrazioni o distacchi.

Il 26 febbraio 1569 una bolla di Papa Pio V bandisce gli Ebrei dagli Stati Eclesiastici, ad eccezione di Roma e Ancona. A Bologna il cimitero ebraico di via Orfeo viene così assegnato alle vicine monache di San Pietro Martire, con facoltà di fare quel che ad esse fosse più piaciuto dei monumenti ivi trovati: ciò significò un’immediata demolizione e vendita dei pezzi.

Da subito, nel 1571, si ha la trasformazione in monumento cristiano del cippo di Yoav da Rieti da Rieti, usato da Rinaldo Duglioli in San Paolo in Monte, mentre altri grandi cippi lavorati (come Shabatai, Elchanan e Menachem Ventura), oggi conservati al Museo Civico Medievale, non sono mai stati reimpiegati.

Resecata nello spessore, la parte opposta (lapide funeraria di Rinaldo Duglioli) è ora inserita nella facciata della chiesa di San Girolamo della Certosa.