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Si inaugura un nuovo ente museale, situato all’interno di un comò ottocentesco.
La struttura formalizza un’idea di continuità tra la dimensione privata e quella pubblica, modellandosi sull’esempio di un antico luogo di coesistenza della dimensione abitativa e di quella produttiva pertinente alle nostre radici storiche, la casa-bottega pompeiana.
Seguendone lo schema i tre cassetti del mobile ospitano diverse sezioni del museo: il primo in alto, denominato pergula, sarà la sede di mostre temporanee; il secondo, negotium, presenterà la collezione permanente; il terzo, secreta, di norma non accessibile, è deputato alla conservazione di opere ed oggetti idiolettici, difficilmente inquadrabili sul piano linguistico.
Il comò produce infatti un legame simbolico con la nostra storia più personale: è il mobile che generalmente si trova nella camera da letto e che contiene la biancheria.
L’idea di farne la sede di un museo pubblico nasce dall’esigenza di evidenziare il legame di questa sfera con la storia collettiva.
In questa occasione viene esposta una parte dei lavori di Chiara Pergola, che formano il nucleo fondante del Musée de l’OHM.
La visita si articola all’interno dei tre livelli del mobile, che possono essere liberamente esplorati aprendone i cassetti.
La pergula del museo ospita all’interno dei quattro secretaire altrettanti lavori realizzati ”ad personam” per quattro artisti contemporanei in chiave di parodia.
Nelle decorazioni delle antiche cattedrali i messaggi erano rivolti alla folla dei fedeli considerati però nella loro unicità di individui.
In modo uguale e contrario, il museo nel museo diventa uno scrigno che a ciascun dedicatario parla in prima persona; ma che sarà il discorso a uno come tutti.
Il negotium contiene 500 uova da rammendo in legno, che recano impresso il simbolo del Musée, in serie numerata.
Le uova, che si pongono in rapporto dialettico alla collezione etnoantropologica della seconda stanza del Museo Civico, sono in vendita a 15€ l’una.
La secreta, eccezionalmente aperta, contiene un unico lavoro che rivela l’impianto di fondo di questa particolare sezione del Musée.