Pirro Cuniberti diari dipinti e libri d'autore realizzati giorno dopo giorno. 15 settembre - 30 ottobre 2011

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Pier Achille (Pirro) Cuniberti (Padulle di Sala Bolognese, 1923) è uno dei grandi artisti bolognesi che, dopo aver esposto a palazzo dei Diamanti di Ferrara, al Museo Civico Archeologico e a Palazzo Pepoli Campogrande di Bologna, ha ottenuto un riscontro internazionale attraverso importanti personali a New York, Berlino e Londra. Per molti anni Cuniberti ha tenuto un diario quotidiano disegnando pagine e pagine di volumi riempiti con i suoi inconfondibili segni. Nella mostra saranno presentati venti diari (su un totale di circa cinquanta) al Museo Civico Medievale, nella stessa sala dove sono solitamente esposti i libri miniati del XIII e XV secolo, generando così un sottile dialogo con le creazioni degli esperti amanuensi e miniatori antichi.

Questi volumi hanno per Pirro il “potere” della rilegatura. Non solo fogli sparsi, che si possono togliere di mezzo, ma sequenze di spazi bianchi sui quali non è possibile sbagliare. A volta l’artista ha riempito dieci pagine una dopo l’altra in una sola mattina; altre volte non ha toccato quelle pagine per settimane e mesi. A volte Pirro ha ripreso un discorso che aveva interrotto, continuando un racconto realizzato con il suo alfabeto di segni; altre volte ha cominciato un discorso nuovo, completamente diverso dal precedente. Questi volumi, spesso omaggio di amici o delle tipografie che ha frequentato per molto tempo sia come pittore che come grafico, sono diventati libri di memorie personali, “piccole mostre” attraverso le quali Pirro racconta il suo mondo interiore, fatto di poesia e amicizie, svolgendo contemporaneamente splendide lezioni di arte contemporanea. Ciascuno di noi, pagina dopo pagina, può ritrovare in questo suo mondo parte del proprio ed apprezzare così la ricerca artistica e poetica di Cuniberti che diventa discorso universale.

Nato a Padulle di Sala Bolognese (Bologna) il 10 settembre 1923 Pier Achille (Pirro) Cuniberti, viene incoraggiato dai genitori a praticare l’arte figurativa dopo che all’età di dieci anni vince gli "Argonali" Nazionali per il disegno organizzati dall’Opera Nazionale Balilla. Dopo essersi diplomato all’Avviamento Commerciale, nel 1939 si iscrive alla Regia Scuola per Industrie Artistiche di Bologna. Nel febbraio del 1943 é chiamato alle armi e viene destinato al II° Reggimento Granatieri di Sardegna. In giugno durante una breve licenza sostiene, con la divisa militare, l’esame di ammissione all’Accademia di Belle Arti. Richiamato alle armi nel febbraio 1944 viene trasferito in Germania per l’addestramento nella Selva Nera. Per proteggersi dal freddo, un giorno, si copre con un poster con la riproduzione del dipinto Chambre d’Arles (1889) di Vincent Van Gogh, che lo colpisce per “la semplicità di ’quella pittura disegnata’". Rientrato a Bologna alla fine del conflitto, si appassiona ai libri d’arte sui pittori moderni.

Dal 1945 al 1948 è allievo in Accademia di Giorgio Morandi e Giovanni Romagnoli. Nel 1948 si reca alla Biennale a Venezia per "vedere" da vicino Vincent Van Gogh e scoprire altri artisti, tra cui Paul Klee, da subito considerato come un "babbo". Nel 1949 segue il corso di Virgilio Guidi e nel frattempo realizza molti disegni, pastelli, tempere su carta, piccole tele a olio, di cui tuttavia nulla rimane perche l’artista decide di distruggerli. In quegli anni frequenta Vasco Bendini, Sergio Romiti, Sergio Vacchi ed anche l’ex compagno di scuola, Franco Lodoli, col quale si appassiona alla poesia francese. Nel 1950 inizia a collaborare con Dino Gavina e nel 1952 “scopre" la penna a sfera con la quale realizza disegni, sulla carta da macchina, che approdano all’astrazione.

Nel 1953 l’artista riceve l’incarico per la cattedra di Disegno Professionale nella sezione di Decorazione Pittorica. Il 15 giugno del 1955 Pirro sposa Lalla che si occuperà costantemente della catalogazione delle sue opere. Nel dicembre del 1957 inaugura la sua prima personale, presentata da Francesco Arcangeli, al Circolo Culturale di Bologna.

Dal 1965 partecipa a diverse rassegne d’arte nazionali e riceve svariati premi. Dal 1979 abbandona la tela per dipingere su tavole di masonite (materiale di cui il padre era rappresentante) realizzate con colori acrilici, pastelli e grafite. Nel 1982 presenta Livres d’Art et d’Artistes al Centre Georges Pompidou di Parigi. Due anni dopo viene allestita alla Pinacoteca Nazionale di Bologna la sua prima antologica Vita d’Artista. Ne seguono altre al Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1991), al Museo Archeologico di Bologna (2003) ed alla ESSO Gallery di New York (2008). La sua attività artistica tocca anche il campo dell’illustrazione (nel 1996 illustra per Einaudi La trilogia del Capitano Nemo di Verne) e della grafica (nel 1999 disegna il logotipo per "Bologna 2000 Città Europea della Cultura").