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Comitato scientifico: Francesco Cristiani, Luisa Foschini, Maria Teresa Marchesi, Massimo Medica, Piero Paci, Carmen Ravanelli Guidotti “La realizzazione di una mostra è sempre un’avventura che porta con sé il piacere della riscoperta, la condivisione con il pubblico di un tema che è oggetto dei propri studi e delle conoscenze accumulate in anni di ricerche. Nel mio caso, la passione di una vita.” Luisa Foschini
La preziosa mostra dedicata alla maiolica bolognese del Settecento aprirà venerdì 25 novembre nelle sale del Lapidario del Museo Civico Medievale di Bologna (via Manzoni, 4) per rimanervi fino al 4 marzo 2012 (25 novembre ingresso esclusivamente a inviti, dal 26 apertura al pubblico). L’esposizione nasce da un’idea di alcuni studiosi esperti di ceramica, coordinati da Luisa Foschini e Piero Paci in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, il Comune di Sasso Marconi e l’Ordine dei Farmacisti di Bologna, con l’intento di mostrare in maniera esaustiva questo particolare momento dell’arte ceramica cittadina. L’iniziativa, in linea con gli obiettivi da sempre perseguiti dai Musei Civici d’Arte Antica, rappresenta inoltre un’importante occasione di studio e di ricerca del nostro patrimonio artistico. Le oltre centocinquanta opere esposte testimoniano la fioritura, nella seconda metà del XVIII secolo, delle più importanti manifatture cittadine, quella del Marchese Filippo Carlo Ghisilieri di Colle Ameno (Sasso Marconi) e quelle di Antonio Rolandi a Porta San Vitale e dei fratelli Giuseppe e Leopoldo Finck a Porta San Felice, ripercorrendo anche l’evoluzione nelle tecniche e negli stili decorativi, introdotti proprio da queste fabbriche. I pezzi selezionati appartengono in buona parte alle Collezioni Comunali d’Arte, al Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, al comune di Sasso Marconi e alle farmacie storiche San Paolo e Toschi di Bologna. Mentre un considerevole numero di opere proviene da collezioni private e, quindi, sono presentate al pubblico per la prima volta.
I reperti in mostra attestano, anche all’occhio meno esperto, la qualità della maiolica bolognese settecentesca, attraverso le eleganti formule decorative dei fratelli Finck, veri e propri maestri del colore e della lucentezza, grazie alla padronanza della tecnica ‘al terzo fuoco’, e la raffinatezza dei corredi delle farmacie e degli speziali provenienti dalla manifattura di Colle Ameno.
Costituisce un prezioso e raro documento della mostra la bellissima vasca battesimale con decoro ‘mazzo di fiori con rosa e stemma in policromia’ all’esterno e una ‘colomba bianca su raggiera’ all’interno, realizzata dalla manifattura Giuseppe Finck nel 1776 e oggi conservata al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. La decorazione che predomina nella fabbrica dei Finck è proprio la rosa, con mazzetti di fiori di tutte le fogge, ma in mostra non mancano opere con penne d’oro, margherite e fiori vari, paesaggi decorati in verde o in monocromia entro quartieri, oltre a stemmi nobiliari che ne contraddistinguono la committenza. Di pari valore lo splendido servizio da puerpera con decoro ‘a penne d’oro e tralcio fiorito in policromia e dorature’ delle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna. Del tutto originali appaiono anche le opere su fondo giallo: una coppia di piattini e una tazza da brodo con decoro ‘mazzo a fiori fini con rosa’ marcato al verso F.7, considerato il più raro tra le tipologie conosciute.
Della manifattura di Colle Ameno spiccano la coppia di vasi a tromba con decoro ‘all’orientale con pagoda e tralcio fiorito’ e la meravigliosa caffettiera con decoro ‘ramo fiorito, uccello e fiori recisi’ entrambi in monocromia blu.
Il catalogo Le più belle maioliche. Capolavori di Colle Ameno, Rolandi e Finck nella Bologna del Settecento, curato da Luisa Foschini, Allemandi & C, Torino, 2011.