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C’è un filo rosso che lega il Museo Civico Medievale di Bologna a Ötzi – conosciuto anche come la Mummia del Similaun, a Nicolaj Lilin – autore del romanzo Educazione Siberiana, a Danilo Rossi Lajolo di Cossano – ricercatore e studioso delle tradizioni italiane del coltello e del bastone, fino ad arrivare al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”, Università di Torino.
Sono tutti protagonisti della prima mostra dedicata alla storia del tatuaggio italiano che si terrà a Bologna dal 29 marzo al 30 aprile 2017 nelle sale del Museo Civico Medievale di via Manzoni 4.
La mostra, dal titolo “STIGM?TA - La tradizione del tatuaggio in Italia” si aprirà il 29 marzo alle ore 18 con una conferenza che ha come titolo L’origine del Marchio. Due relatori d’eccezione, Nicolaj Lilin e Danilo Rossi Lajolo di Cossano, approfondiranno una tematica saliente della mostra, analizzando i tatuaggi ritualistici legati alle onorate società della vita e della malavita italiana dall’800 ai primi del ‘900 fino a quelli della criminalità siberiana/russa, oltre agli aspetti e le caratteristiche che simboleggiano i gradi, i ruoli e la vita nei bassifondi dell’ex Unione Sovietica.
Il pubblico verrà introdotto ai contenuti della mostra, attraverso un percorso di opere provenienti dal museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” Università di Torino, che ha messo a disposizione immagini e disegni inediti di carcerati e affiliati alla malavita organizzata studiati a cavallo tra l’800 e il 900. E ancora il visitatore potrà entrare in contatto con la cultura del tatuaggio attraverso foto, strumenti e stampe provenienti dalle collezioni private di Danilo Rossi Lajolo di Cossano, Tattoo Museo Fercioni e dall'Art Tattoo Studio di Marco Pisa.
Tre sono i temi della tradizione del tatuaggio in Italia:
1. Il tatuaggio degli artigiani
2. Il tatuaggio religioso dei cristiani e dei pellegrini
3. Il tatuaggio dei criminali
La mostra che ripercorre tutta la storia del tatuaggio tratterà questi temi partendo dalle origini, scavando fino ad un passato che ha radici molto lontane. Lo racconta attraverso il corpo di Ötzi e i suoi 61 tatuaggi, saranno infatti i simboli della Mummia del Similaun ad aprire il percorso con un’esposizione fotografica a lui dedicata. I materiali sono messi a disposizione dal Museo Antropologico dell'Alto Adige di Bolzano.