a cura di Massimo De Sabbata, Amedeo Pieragostini, M. Cristina Rodeschini con la collaborazione di A. Fabrizia Previtali
Bergamo, Palazzo della Ragione
30 settembre 2014 – 6 gennaio 2015
La GAMeC ha da tempo incluso nei propri programmi di attività il progetto di studio ed espositivo dedicato a Alberto Vitali, personalità di sicuro interesse, nei decenni centrali del XX secolo, come pittore e incisore. Nello svolgimento della propria attività Vitali coltivò relazioni culturali d’importanza nazionale (Sironi, Soffici, Morandi, Maccari) aprendosi a una cultura d’immagine di profilo europeo. È il contesto in cui l’attività di Vitali si iscrive che il progetto di studio intende approfondire, con particolare riferimento al periodo compreso tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta.
Viene compiuta per l’occasione culturale una ricognizione pressoché completa - salvo auspicabili ritrovamenti - nelle collezioni private e nelle raccolte pubbliche che ha consentito di ricomporre gran parte del catalogo dell’artista. Il progetto espositivo si sviluppa attraverso due nuclei significativi di opere, rispettivamente di pittura e di grafica, e vuole inoltre presentare gli artisti nazionali e internazionali con i quali Vitali ha intessuto stringenti dialoghi. L’intento è di offrire una decisiva analisi di quello che viene quasi unanimemente ritenuto il più significativo pittore espresso dalla città di Bergamo tra le due guerre.
Il Museo Morandi è presente con il dipinto: Natura morta, 1948 (V.649).