a cura di Gianfranco Maraniello

24 gennaio – 3 maggio 2009


Bernd e Hilla Becher, tra gli esponenti di rilievo dell'arte concettuale, con la loro opera hanno influenzato numerosi fotografi tedeschi delle ultime generazioni, molti dei quali sono stati allievi della cosiddetta "Becher Schule", presso l'Accademia di Düsseldorf.

A partire dal 1959 la coppia ha intrapreso un’ ampia e meticolosa opera di documentazione fotografica di edifici considerati oggi archeologia industriale, classificandoli per tipologie. La ricerca, in un primo tempo incentrata sulla zona industriale di Siegen e della Ruhr, successivamente ha varcato i confini tedeschi e si è estesa a paesi quali la Francia, il Belgio, il Lussemburgo, i Paesi Bassi, la Gran Bretagna e gli USA, portando ad una catalogazione sistematica di questi soggetti di architettura funzionalista e delle loro innumerevoli varianti.

Le immagini dei Becher colpiscono per l'estremo rigore: l'inquadratura è rigidamente frontale e mette al centro la struttura architettonica, che sembra essere sospesa nel tempo; il bianco e nero, che è sempre stato mantenuto nel corso degli anni, dando continuità al progetto artistico, fa emergere le caratteristiche scultoree dei soggetti ritratti; le strutture industriali sono completamente scevre da connotazioni ambientali e da presenze umane, fotografate con un taglio oggettivo che ne esalta la monumentalità e l'autonomia estetica e funzionale, spingendo l'osservatore ad una riflessione sulla natura astratta delle forme. Risulta pertanto di grande interesse il confronto che si instaura tra le opere di Morandi e le fotografie di Bernd e Hilla Becher allestite nelle sale centrali del Museo, esattamente nel cuore del percorso espositivo.