La tomba di Morandi alla Certosa Monumentale

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La tomba di Morandi alla Certosa. Il terreno, accanto al sarcofago di Carducci, lo regalò il Comune. La spesa del complesso tombale fu invece sostenuta dalle sorelle, un poco come la villetta di Grizzana. Naturalmente le sorelle mi lasciarono completamente libero nel progetto. Fui io stesso che proposi di creare una tomba di famiglia: Morandi, in previsione di ricongiungersi con le sorelle. In un primo tempoavevo fatto un progetto (ne ho fatti molti), che prevedeva il sarcofago, una edicola e una cripta. Ma le sorelle non volevano andare sottoterra e perciò pensai di metterle dietro il sarcofago, come a simboleggiare una protezione, che sarebbe continuata per sempre, nei confronti del fratello.

(Leone Pancaldi, Morandi nel Pentelico della Grecia, in Renzo Renzi, La città di Morandi, p.221)

Nel 1966 le sorelle di Morandi affidarono il progetto a Leone Pancaldi e insieme concordarono che, dato il rapporto di stima e di amicizia con Morandi, potesse essere Giacomo Manzù lo scultore a cui affidare la decorazione del sarcofago. Questo fu scavato in un solo blocco di marmo Pentelico, bianco come i bianchi meravigliosi dei quadri di Morandi che indussero Pancaldi a scegliere quel colore. Nel 1972 Manzù realizzò un San Giorgio in bronzo vestito come uno scudiero adolescente "nel gesto di levarsi l'elmo di fronte alla salma del grande pittore Morandi", ma poi di fronte alle esitazioni e alle perplessità delle sorelle Morandi, modella, ispirandosi ad alcune fotografie, il Ritratto di Morandi a mezzo busto che, terminato nel 1978, ancora oggi completa il monumento funebre alla Certosa di Bologna. Il San Giorgio si conserva oggi alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Parma, ma ne esiste una seconda versione presso la Raccolta Lercaro a Bologna.

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