fuori fuoco: Giorgio Morandi / Cy Twombly

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La mostra, a cura di Andrea Bruciati, è allestita in occasione dell’apertura dello Spazio Antonioni, nuovo museo che intende omaggiare in maniera permanente Michelangelo Antonioni, nato a Ferrara il 27 settembre 1912. Il rapporto dialettico fra il grande cineasta e la pittura ha radici antiche: la comune sensibilità incoraggia una sorta di dialogo condotto per affinità elettive. Il progetto verte, pertanto, sui punti di tangenza di visioni ravvicinate e paesaggistiche che contemplano un'analisi dello sguardo aggiornata sulle istanze del XX secolo. Si vuole pertanto suggerire attraverso questa mostra la sensibilità e la diversa traduzione artistica del canone naturalistico che caratterizza due grandi maestri, quali Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964) e Cy Twombly (Lexington, 1928 - Roma, 2011), attraverso un confronto inedito, che vuole per la prima volta avvicinare capolavori molto lontani per stile e iconografia, al contrario estremamente affini per clima e sensibilità a quella del maestro Antonioni. Si tratta infatti di tre autori che hanno compiuto un’indagine capillare e nel contempo assolutamente innovativa
dispositivi della visione: nelle sale del nuovo museo ferrarese sono presenti dipinti del primo e immagini fotografiche del secondo a stretto contatto con il materiale documentale e l'eredità concettuale del cineasta.
L’esposizione è l'occasione per riscoprire il lato più intimo dell’arte dei due grandi maestri del Novecento, alla luce sia della tradizione storica che connota i generi, sia della mutata sensibilità soprattutto del secondo dopoguerra: per entrambi si giunge in effetti ad una sorta di alfabeto minimo, un linguaggio solo in apparenza semplice, per esprimere al contrario una realtà che enuclea l'essenza, la casualità, il lato forse più autentico del reale. Se infatti i soggetti di Morandi sono fenomenologici per il loro variare minimo nelle declinazioni di una forma, il tema del paesaggio contribuisce alla medesima affermazione di un tempo presente sempre differente, ora frutto di un'analisi strutturale volta all’estrema sintesi, che rivela una grande potenza espressiva ed una intensità concettuale del tutto nuova. Parimenti anche per Twombly si assiste ad un linguaggio fatto di scatti veloci che precorrono la fibrillazione segnica della sua produzione, intima e relazionale, immediatamente successiva. La luce, la morfologia sfocata dei frammenti, le coordinate compositive che giocano con la luce, sono in realtà in coerenza e senza soluzione di continuità con la produzione pittorica.

Il Museo Morandi ha collaborato al progetto concedendo in prestito quattro dipinti di Morandi.