a cura di Vittoria Markova e Maria Cristina Bandera

Museo Puskhin, Mosca
24 aprile – 8 settembre 2017

Più di quarant’anni dopo l’ultima mostra tenutasi al Museo Puskin nel 1973, il grande museo di Stato russo, intende celebrare con una grande mostra antologica Giorgio Morandi (1890 – 1964), figura di importanza capitale della storia dell’arte italiana della prima metà del ’900 e grande protagonista della pittura moderna europea. Artista acclamato in tutto il mondo, sul quale, oggi, è posta l’attenzione di un pubblico internazionale e di molti artisti del nostro tempo che ne riconoscono l’attualità.
La mostra che si terrà al Puskin tra il 24 maggio e l’8 di settembre 2017, con i tanti capolavori raccolti, provenienti da musei e da collezioni prestigiose, vuole innanzitutto confermare questa lettura dell’arte di Morandi, partendo proprio dall’asserzione della sua grandezza.  
Per permettere al colto e numeroso pubblico russo di avvicinare e approfondire la conoscenza delle sue opere, la mostra si prefigge di illustrare l’intero percorso compiuto da Morandi in cinquant’anni di attività. Per comprendere il suo costante cammino di ricerca sono stati selezionati circa 70 dipinti ed acquerelli che testimoniano tutte le fasi compiuti dall’artista, da quelli realizzati nel solco delle avanguardie – della metafisica soprattutto – e della tradizione italiana per giungere, attraverso una sperimentazione continua, a quelli degli ultimi anni, caratterizzati da una progressiva rarefazione e i da un’inquietudine moderna.
La mostra sarà distribuita, in rispetto dell’ordine cronologico, sui grandi temi che caratterizzano la sua opere: l’autoritratto, le nature morte, i paesaggi e i fiori. In alcuni casi, la mostra si soffermerà su quelle che lo stesso Morandi chiama ‘varianti’, composizioni simili, ma mai uguali, in cui compaiono i medesimi oggetti. 
Per offrire ai visitatori di indagare sul modus operandi di Morandi, una sezione della mostra prevede la presenza di circa venti incisioni, attestanti la sua attività d’incisore la cui grandezza fu riconosciuta internazionalmente già dal primo premio tributatogli alla Biennale di San Paolo del Brasile nel 1953. Accanto alle incisioni saranno significativamente esposte alcune lastre originali conservate alla Calcografia Nazionale di Roma. 
Le opere, selezionate con grande rigore, provengono da musei importanti – per importanza e per numero quelle del Museo Morandi di Bologna, l’istituzione ufficiale dell’artista – da Fondazioni pubbliche, in particolare dalla Fondazione Magnani Rocca (Traversetolo, Parma) e dalla Fondazione Roberto Longhi di Firenze e da prestigiose collezioni private.
Per meglio approfondire il significato della pittura di Morandi, saranno eccezionalmente esposti alcuni oggetti, ‘occasione’ della sua pittura, provenienti dallo studio di Morandi, concessi in prestito dall’Istituzione Musei di Bologna. Accanto a questi sono previste foto del suo atelier.
Nella sua completezza, il progetto espositivo è studiato per mettere in risalto l’itinerario mentale di Morandi e per permettere al pubblico di conoscere e fare proprie la ‘poesia’ e la grandezza della sua pittura o, per servirsi di una sua dichiarazione, di “toccare il fondo, l’essenza delle cose”. 
Da parte del Museo Puskin la mostra è curata da Vittoria Markova e dalla parte italiana da Maria Cristina Bandera, Direttrice scientifica della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi.

Il Museo Morandi ha partecipato alla rassegna con il prestito di 7 opere (6 dipinti, 1 acquerello e 5 oggetti appartenenti a Morandi e conservati nel suo studio in via Fondazza)

Catalogo russo/inglese edito da Art Volkhonka, Mosca