Le Case del Campiaro (foto: Paolo Ferrari)

Le Case del Campiaro (foto: Paolo Ferrari) (Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)

Grizzana è un paese di poche case sparse sul crinale di un dosso alto, fra due valli, quella che da Vergato sale fino alla Porretta ed unisce così l'Emilia papale alla Toscana dei Granduchi, e l'altra, più distante, ad oriente, percorsa anch'essa dalla ferrovia:un paese tanto fuori di mano che ogni rumore vi si perde e la vita, com'è naturale, sembra essersi fermata a molti, molti anni addietro, dal crinale che s'è detto, l'orizzonte è aperto e l'occhio può dunque spaziare lontanoin un'atmosfera sempre limpida, tutta trasparenze. Il paesaggio è quello solito dell'Appenino bolognese: alture tondeggianti dai profili piuttosto molli, grandi masse dove le strisce nude delle crete sono come punteggiate dagli alberi potati ad ipsilon secondo l'uso di quei luoghi. Un paesaggio, dunque, la cui bellezza dimessa, severa, per nulla appariscente, sfugge al visitatore affrettato, prima com'essa è dell'attrattiva di motivi pari a quelli del cipresso, dell'ulivo, e del pagliaio nella confinante campagna toscana, ma un paesaggio che corrisponde singolarmente agli umori poetici di un uomo come Morandi, e non soltanto a quelli.Dopo tanti anni di frequentazione egli la conosce metro per metro, albero per albero, casa per casa, ed ha avuto la fortuna, rara davvero di questi tempi, di non vederselo deturpare sotto gli occhi; la virtù antica di quei luoghi è rimasta intatta

(Lamberto Vitali, Giorgio Morandi pittore, Edizioni del Milione, Milano, 1964, p.34)

Morandi si reca per la prima volta a Grizzana all'età di 23 anni, quando alla famiglia viene consigliata questa località dell'Appennino tosco-emiliano per la convalescenza della sorella Anna, reduce da una caduta a scuola. Il loro alloggio sarà la Villa di Gaetano Veggetti, distante circa un chilometro dal paese da cui si gode un panorama incantevole e vario. A poca distanza si trovano le Case del Castello, le Case del Campiaro e più lontano le Lame, Campoluzzo, il Mulinello, le Case della Fame e della Sete luoghi che di lì a poco diventeranno per Morandi i soggetti ricorrenti dei suoi dipinti e delle sue opere su carta.
I suoi soggiorni a Grizzana però non costituiranno una consueta abitudine e in certi casi saranno intervallati a brevi villeggiature in altre località (Tolé di Vergato, Roffeno). Negli anni successivi cambierà anche l'alloggio suo e della sua famigia che per alcuni anni pernotterà presso la Pensione Italia vicino alla parrocchiale di San Michele Arcangelo per poi ritornare, dal 1929 al 1933 a Villa Veggetti. Dalle finestre coglie gli scorci delle Case del Poggio in vari momenti della giornata, le Lame e le Case del Campiaro e li incide all'acquaforte. A queste cinque estati ne seguono altrettante a Rocca di Roffeno, sull'altro versante della Valle del Reno, sotto il Monte Veggese e il Monte della Castellana. Sono 32 i paesaggi dipinti da Morandi in questi anni in cui si trovò ad alloggiare nel maniero trecentesco del Monzone che domina la Valle del Vergatello. Ma nel 1939 l'artista è già di ritorno a Grizzana ed è qui che si rifugia nella primaversa del 1943 quando la situazione a Bologna a causa della guerra si fa insostenibile. Questo periodo è stato certamente il più duro della sua esistenza, ma la sofferenza sembra aver alimentato la sua arte: nascono alcuni dei suoi capolavori più veri e toccanti. Per un lungo periodo a seguito dei danneggiamenti causati dalla guerra Morandi non si reca più a Grizzana e trascorre brevi periodi di riposo a Merano (1946), a Zocca modenese (1947), a Levico (1956 e 1957). Restano alcune sue prove all'acquerello a testimoniare questi soggiorni. Rammaricato da questa lontananza forzata scrive infatti a Cesare Brandi nel 1946: "io lavoro alle solite nature morte, perchè anche quest'anno dovrò passare l'estate a Bologna. Di andare a Grizzana per ora non è possibile pensarci...". All'estate del 1958 e a quella del 1959 risalgono gli ultimi suoi soggiorni alla Pensione Italia e contemporaneamente a Bologna il panorama che l'artista vede dalla finestra del suo studio in via Fondazza viene completamente stravolto dalla costruzione di un muro. A Morandi non resta che ritrovare la natura a Grizzana dove decide di farsi costruire una casa di fronte alle Case del Campiaro sul ciglio della famosa strada bianca. "Dal 1960 in poi" si legge in un appunto autografo di Maria Teresa Morandi che si coserva presso il Centro Studi Giorgio Morandi, "Tutti nella nostra casa".

Per info: 
Grizzana Morandi

Per approfondire:
Morandi a Grizzana. Testimonianze