a cura di Guy Cogeval e Gabriella Belli
Parigi, Musée d'Orsay
21 marzo – 17 luglio 2016
L'obiettivo di questa mostra è quello di mostrare come l'opera di Rousseau il Doganiere appartenga a una tendenza dell'arte occidentale che, dall'America all'Europa, dal Cinquecento fino ai primi due decenni del Novecento, ha adottato un modello stilistico arcaico, opponendo inconsapevolmente o consapevolmente la pittura "anticlassica" a quella "ufficiale" dei vari periodi.
La sua opera, a cavallo tra Ottocento e Novecento, è emblematica: fa parte di una vera e propria "stirpe" artistica che si ispira al tema dell'origine, utilizzando l'arcaismo come mezzo espressivo.
La mostra presenterà circa venticinque capolavori che esplorano i temi preferiti dal pittore, dai paesaggi fantastici alla figura umana e alla natura morta. Le opere saranno presentate in dialogo con una ventina di dipinti di maestri come Pablo Picasso, Frida Kahlo, Diego Rivera, Carlo Carrà, Paula Modersohn-Becker, Wassily Kandinsky, Otto Dix e altri, ma saranno anche affiancate a opere anonime o di artisti talvolta poco conosciuti che furono comunque maestri dello stile arcaico nel corso del XVIII e XIX secolo.
Il Museo Morandi ha partecipato alla rassegna con il prestito dell'opera giovanile: Fiori, 1905, segno tangibile dell'interesse precoce dell'artista bolognese per "l'innocenza arcaica" di Rousseau il Doganiere.
Catalogo francese edito da Les éditions du musée d'Orsay et les éditions Hazan, Parigi